Fabiana un grido che non si placa, una sete di richiesta di giustizia giusta. Perdonaci per non averti salvata in tempo, per non aver capito la tua richiesta di aiuto in un rapporto morboso, sbagliato. Hai pagato con la vita la voglia di riscatto, di affrancarti ed emanciparti da una forma di “amore patologico”. Povera adolescente che hai vissuto nella tua breve vita esperienze devastanti e che ti hanno annientato. La tua giovane età, la tua ingenuità, erano troppo impreparate per affrontare la brutalità, la cattiveria, la crudeltà. Potresti essere mia figlia, sei la figlia di questa comunità ammutolita e ferita nel profondo.
Niente è più come prima, sei il traguardo indimenticabile. Ho nel cuore la tua famiglia: tua madre, tuo padre, le tue sorelle. Il tempo placa il dolore, il lutto si metabolizza, si elaborano nuovi traguardi. Bugie, parole. Si chiede perdono, ma il perdono ha bisogno di silenzio, tempo, riflessione. Ha bisogno di pentimento sincero, meditato, meritato. Intanto tu piccola cara sei rinchiusa in quattro mura, la tua vita è stata spezzata inesorabilmente, non ballerai più, non conoscerai il “vero amore”, non potrai realizzarti nel lavoro, non avrai dei figli. La tua vita è finita si è interrotta inesorabilmente e nessuno ha il diritto di togliere la vita. Chissà se l’insano gesto fosse stato fermato, se quella mano avesse provato pietà e si fosse arrestata prima, forse oggi saresti qui. Speriamo che il tuo sacrificio possa servire a non imitare la tua vicenda con lo stesso epilogo. Si dice che una donna non si tocca neanche con un fiore, tu sei stata brutalizzata e uccisa senza un briciolo di pietà, senza ripensamenti. Piccolo angelo che hai conosciuto le peggiori brutture del mondo, che hai fatto incontri sbagliati; aiutaci a riflettere, a pensare, a non commettere gli stessi errori. Da lassù proteggi questi poveri mortali e con il tuo dolce sorriso guidaci a ritrovare fiducia e serenità, ma insegnaci a riconoscere i pericoli. I giovani sono il futuro, aiuta questi giovani a scegliere il meglio. Aiuta le donne a non diventare schiave degli uomini e di nessuno, ad essere libere, a non isolarsi, perché come dice Gaber ” Libertà è partecipazione”. La donna è complementare con l’uomo, insieme collaborano per il bene dell’umanità. Non c’è chi comanda e chi ubbidisce, ma entrambi hanno pari diritti-doveri. In famiglia si riceve la prima forma di educazione, ma anche la scuola e le altre agenzie educative devono fornire il proprio contributo. Speriamo che il tuo esempio sia produttivo, che ognuno rifletta non una volta, ma tante volte, prima di fare qualcosa, perché le decisioni vanno ben ponderate. Ciao Fabiana, ti voglio bene anche se non ci siamo conosciute di persona.