Oggi sono state somministrate a tutti gli studenti del secondo anno di scuola superiore le prove INVALSI. Avevamo lanciato la scorsa settimana la campagna contro queste prove, invitando gli studenti a boicottarle. Oggi alcuni studenti hanno partecipato ad un nostro presidio contro l’INVALSI, altri hanno consegnato le prove in bianco e altri non sono andati proprio a scuola. La campagna di boicottaggio dell’INVALSI è andata a buon fine e molti studenti si sono rifiutati di fare le prove.
Le ragioni della nostra protesta le avevamo già espresse nel primo comunicato: boicottare le prove INVALSI per difendere la scuola pubblica. Le scuole che otterranno il punteggio più alto riceveranno finanziamenti pari a €70.000, per le altre scuole di finanziamenti neanche l’ombra. Mentre si continua a tagliare sull’istruzione pubblica (e il nuovo esecutivo di governo non sembra invertire rotta, anzi) non possiamo accettare che si spendano diciannove milioni di euro (il costo DELL’INVALSI) per regalarne settantamila alle scuole che rispondono meglio ai criteri di mercato. Si può essere d’accordo sul premiare il merito, ma se non vi sono le condizioni per cui tutti gli studenti possano apprendere allo stesso modo (le famiglie che non possono permettersi i libri di testo sono sempre più in aumento, specialmente nel meridione) il merito è fuori dalla questione. Ragionando con buon senso si potrebbe comprendere la logica delle INVALSI se questa graduatoria a livello nazionale servisse per colmare le falle del sistema d’istruzione italiano e,conseguenzialmente, mandare i finanziamenti li dove ci sono carenze. Bene, avviene l’esatto contrario! Creare scuole di serie A e serie B, questo è il vero progetto del ministero dell’Istruzione. Il metodo di valutazione INVALSI è simile a quello di molti istituti americani dove ordinariamente le scuole che ottengono un punteggio alto ai test, somministrati dallo Stato, ricevono finanziamenti. Queste scuole sono anche quelle che costano di più, quelle che non sono accessibili a tutta la popolazione, ma solo ad una parte più fortunata. Noi ci opponiamo a questa idea di scuola, coscienti che l’istruzione veramente gratuita e accessibile a tutti sia raggiungibile solo lottando per un sistema diverso. Siamo solidali con gli studenti che oggi hanno boicottato l’INVALSI e che, in alcuni casi, rischiano sanzioni da parte della proprio scuola. Sappiamo che non sarà una protesta come quella di stamattina a fermare il processo in corso di declassificazione della scuola pubblica, facendo parte delle contraddizioni del sistema capitalista (come quelle vissute sul posto di lavoro), pertanto rilanciamo la parola d’ordine dell’unione tra studenti e lavoratori della scuola nella difesa dell’istruzione pubblica.
Fronte della Gioventù Comunista federazione di Corigliano Calabro