Entro il prossimo 15 maggio l’Amministrazione Geraci dovrà fornire al Ministero di Grazia e Giustizia una risposta definitiva sulla volontà di mantenere aperto in città l’Ufficio del Giudice di Pace. Il tempo quindi stringe e ad oggi pare che l’esecutivo ausonico non sia pronto per formulare la risposta richiesta. Ma perché ? Innanzitutto c’è un problema finanziario, legato alle spese che il comune dovrebbe sostenere per mantenere in vita l’Ufficio. Infatti secondo i bene informati per garantire la funzionalità richiesta dal Ministero il comune dovrebbe impegnare qualcosa come 300 mila euro all’anno
. Cifra questa che servirebbe per il personale, luce, telefoni, cancelleria e quant’altro. Garantire una spesa del genere con la “spada di Damocle” della Corte dei conti non sarà facile, tenuto conto che l’organo di controllo regionale ha posto come condizione primaria per non dichiarare il dissesto di eliminare quelle spese ritenute “non fondamentali” per la vita dell’Ente. Adesso bisognerà capire che il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace rientra tra queste spese oppure no. Ma accanto a questo problema squisitamente economico c’è anche quello legato al reperimento di almeno quattro unità lavorative da mandare presso gli uffici del Giudice di pace. In pratica il comune dovrebbe selezionare queste quattro unità tra il suo personale. La scelta non sarà facile tenuto conto di alcune questioni che qui vale la pena di sottolineare. Innanzitutto non è facile per l’ente privarsi di quattro unità, tenuto conto del sottodimensionamento della pianta organica, giunta al momento al 50% dell’effettivo fabbisogno del comune. La scelta di queste quattro unità non può e non deve essere casuale, anche perché tra queste è prevista la figura del cancelliere. Inoltre questi lavoratori non potranno più, una volta passati agli uffici del Giudice di pace, rispettare l’orario comunale. Infatti dovranno lavorare fino al sabato, non avendo rientri e quant’altro. Riteniamo che queste condizioni faranno si che ben difficilmente il Comune riuscirà a trovare le quattro unità da mandare presso il Giudice di Pace. Quindi a ben vedere questa vicenda non si presenta di facile soluzione, mentre il tempo stringe, in quanto mancano davvero pochi giorni alla scadenza del 15 maggio.
Natale De Floris