In Democrazia, ”lato sensu”, occorre che le Istituzioni abbiano rispetto e per la propria carica istituzionale ricoperta, e per i cittadini che sono da essi amministrati, e quindi c’è necessita che gli uomini che rivestono un ruolo amministrativo, pubblico, qualsiasi esso sia agiscano nella chiarezza delle dinamiche che si apprestano a muovere e/o promuovere. E questo è un principio culturale, primo ancora che etico e politico, imprescindibile in una società che guarda al futuro con la speranza e la voglia di crescere ed incrementare il proprio bagaglio di civiltà, di autorevolezza e di benessere.
Nei giorni scorsi, l’Amministrazione comunale, nella fattispecie su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura della Città, ha diffuso un comunicato stampa nel quale promuoveva l’iniziativa-evento intitolato “Calici diVersi”. E si qui niente di male, anzi… è un bene poiché la cultura è alla base di ogni crescita, di ogni positiva evoluzione, sia a livello individuale che collettivo, alle quali una Società matura deve, sempre, aspirare.
Il comunicato stampa, che “lanciava” l’iniziativa-evento de “calici diVersi”, a firma dell’Assessore alla Cultura di Corigliano Calabro, si apriva in questo modo:
“L’ Assessorato alla cultura, nel portare avanti la programmazione che tende a valorizzare il territorio e il suo patrimonio storico-artistico e che tende a diffondere la cultura come bene fondamentale per favorire la crescita civile e sociale della comunità, organizza con la collaborazione della Rubbettino , prestigiosa casa editrice calabrese affermatasi a livello nazionale, l’iniziativa Calici diVersi. L’iniziativa si è resa possibile grazie alla disponibilità della Rubbettino a far partecipare gli autori che rappresenta nel suo ampio catalogo ad incontri diretti sulle varie problematiche, al fine di promuovere l’invito alla lettura come momento di crescita e sviluppo e si è resa possibile grazie alla volontà dell’amministrazione , guidata dal sindaco Geraci, di sviluppare un sistema di rete fra i diversi attori e partner al fine di generare la cultura del libro. Si tratta di un percorso culturale che ha cadenza mensile e che affronta varie problematiche , con la proposizione di libri ed autori diversi che parteciperanno agli incontri e inizierà dal prossimo mese di maggio.”
A seguito di questo articolo qualche utente ha pubblicato una lettera in cui si diceva che, in realtà, quella iniziativa è una Campagna nazionale dal titolo “Il Maggio dei libri” e quindi non sarebbe un’iniziativa-evento creata e pensata da quest’Amministrazione. Così parrebbe. Però non lo sappiamo. E così mi sono preso la briga di collegarmi al sito-web : http://www.ilmaggiodeilibri.it/Home.html.
E in quella pagina è possibile leggere, il comunicato di presentazione de “Il Maggio dei libri”, che recita:
“Perchè se in questo mese la natura si risveglia, lo stesso capita alla voglia di leggere. Leggere fa crescere: è questo lo spirito de Il Maggio dei Libri, la campagna nazionale nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile. La campagna, promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, inizia il 23 aprile in coincidenza con la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore promossa dall’UNESCO e durerà fino alla fine di maggio. La denominazione scelta per la campagna, Il Maggio dei Libri, pone l’accento su un mese che nella tradizione popolare italiana è legato alle feste per il risveglio della natura e richiama l’idea di crescita e maturazione, ma anche di allegria e di piacere: tutti concetti che vogliamo veicolare attraverso la campagna come collegati alla lettura. Libro come amico, partner, compagno di vita, dunque: lo scopo della campagna, infatti, è quello di portarlo tra la gente, distribuirlo, farlo conoscere, connotandolo di un forte valore sociale e affettivo. E favorire così l’abitudine alla lettura. Il libro, quindi, esce dal suo contesto abituale e dilaga sul territorio: dalle grandi città ai piccoli centri, regioni, province, comuni, scuole, biblioteche, associazioni culturali, case editrici, librerie, circoli di lettori, promuoveranno iniziative per intercettare anche persone che di solito non leggono. La campagna del 2013 ha raccolto oltre 3000 adesioni. Web, scuole, giovani. è su queste parole chiave che si orienta la campagna 2014: raccogliendo l’eredità di tutte le esperienze precedenti, quest’anno il Centro per il libro e la lettura e i suoi partner, forti del successo della precedente edizione, intendono rilanciare il progetto innescando nuovi processi, rafforzando la rete di soggetti pubblici e privati attivi nella promozione del libro e della lettura.”
Arrivati sin qui, letto il “tutto”, credo che vi siete fatti la vostra idea. Al tempo di internet, e quindi di facile accesso alle informazioni, è possibile mettere a confronto ciò che si legge, verificarne le fonti, capire cosa leggiamo, cogliere dove si insedia la verità del relativo discorso fatto, qui o in altra sede. E anche questa volta è stato così.