Quest’anno il 1°MAGGIO assume un significato particolare. Anzi, dovrebbe assumerlo. In un momento di forte crisi, in una stagione in cui la disoccupazione ha raggiunto livelli di criticità e consistenza che ci riporta indietro nel tempo di circa trent’anni, si dovrebbe caricare questa “festa” di significato non solo simbolico ma “sostanziale”. E questa sostanza, questa concretezza, dovrebbe essere alla base dell’azione di governo sia nel paese Italia sia nella terra di Calabria.
Al contrario, quello che viene messo in cantiere è un principio, un progetto di precarizzazione estrema ed eterna. Per scelta politica si decide di dare la responsabilità della crisi ai diritti del lavoratore, al contratto a tempo indeterminato, al bisogno di certezze nei progetti di vita di ogni giovane. Tutta la prospettiva diventa priva di stabilità ed incerta. Ed anche chi il lavoro lo ha, non può sentirsi sicuro. Da un lato gli stipendi non più sufficienti, dall’altro le imprese che chiudono, spesso solo per scappare in Paesi dai “prezzi” più convenienti, rappresentano montagne quasi insormontabili per chi vive solo del proprio lavoro. Ed in questo contesto, crediamo valga la pena far assurgere, a simbolo di questa nuova generazione di lavoratori socialmente sfruttati, i dipendenti degli esercizi commerciali della grande distribuzione. In un breve lasso di tempo, tra le festività di Pasqua e quelle del 1°MAGGIO, abbiamo avuto modo, anche nel nostro territorio, di osservare come questi esercizi commerciali rimanessero aperti anche nei giorni festivi. Dov’è finito il diritto a godere della propria famiglia? Dov’è il diritto ad avere un momento di tranquillità, di riposo? E tutto a quale prezzo in busta paga? La CGIL, locale e nazionale, ha più volte sollevato il problema. SEL, che a livello nazionale ha appoggiato in pieno questa iniziativa di sensibilizzazione, desidera esprimere anche a livello locale la vicinanza a questi lavoratori ed ai sindacati – in fondo siamo tutti parte della peste rossa – e si augura che la giornata del 1°MAGGIO possa essere un momento di riflessione sia del mondo politico, sia del mondo imprenditoriale, sulle condizioni dei lavoratori e sulle prospettive di chi prospettive, in questo momento, non ha.
SEL Corigliano Calabro