“… Ai bugiardi non bisognerebbe rispondere… ma…”. In democrazia, regime dove regna sovrano la libera espressione e il libero pensiero, occorre sapersi confrontare, bisogna sapersi ascoltare, bisogna relazionarsi. Il virgolettato che svolge da incipit in questo articolo è il titolo di uno strano e stravagante, per non dire assurdo comunicato stampa emesso e diffuso dall’Amministrazione comunale per rispondere a coloro, i tanti, che avevano e continuano ad avanzare dei dubbi e sull’operato amministrativo di questa Giunta-Geraci e delle incongruenze sull’effettivo taglio o rinuncia a proposito dell’indennità e degli emolumenti ricevuti dal Sindaco della Città, On. Giuseppe Geraci.
A leggere tale articolo sopra menzionato e alla quale la presente fa riferimento si rimane a dir poco sbalorditi, di stucco. E questo per molteplici motivi, primo tra tutti il tono, gli aggettivi e le parole, aggrovigliati tra loro da una certa enfasi retorica degna di un sommario e avventato tribunale messo su in fretta e furia per sopprimere il dissenso di coloro che hanno osato mettere in dubbio qualcosa, qualcuno, qualche loro determinazione politico-amministrativa.
E’ possibile che una democratica Istituzione, rappresentante della Democrazia in “sensu latu”, quale un’amministrazione comunale di fatto è, si possa rivolgere all’esterno, a chiunque esso sia, in quel modo lì? E’ possibile tanta superficialità di valutazione sfociante in un interlocuzione di quel tipo?
Un comunicato pieno di livore e di acredine a sfiorare finanche la violenza alla stessa parola, usata come strumento convenzioni stico per scambiarsi vicendevolmente delle informazioni e quindi di intendersi, non è consona a quei carismi istituzionali che un Ente pubblico, quale il Comune, deve sempre serbare e preservare.
Per entrare poi nel merito “contenutistico” di quell’articolo, occorre dire che tutto è molto relativo poiché la “busta paga” di un assessore o di un Sindaco o di un Presidente del Consiglio è mutevole, nel senso che è legata alle attività (numero dei consigli comunali svolti; numero delle trasferte fatte, ove vi sono attestate; e poi ci sono, credo, i rimborsi spese a cui sempre più spesso i telegiornali parlano della loro “moda”)che si dichiarano e sono attestate come svolte. Nel caso del sindaco, avendo avocato alla sua stessa persona le deleghe di tre importanti assessorati, i più maligni dicono che oltre ai 2000,00 si sommano anche 1.000,00 per ogni delega assessorile. Se questo discorso fosse vero l’ammontare totale sarebbe di 5.000,00 anziché della cifra “segnalata” in quel “comunicato”.
Tuttavia i grandi Sindaci, per tradizione, che sono stati anche Parlamentari e hanno ricoperto più cariche istituzionali nel tempo, usufruendo del c.d. “vitalizio” hanno sempre rinunciato alla “paga” del Comune ove svolgono il mandato. E giacché quest’Amministrazione ha esordito, dicendo di voler dare dei buoni esempi, anche in questo ambito tanto che ha proceduto a una decurtazione del 30% dello stipendio (ma in qualche caso niente proprio), allora già a livello simbolico sarebbe stato bello, in nome di quanto detto e dell’amore che si voleva dimostrare in questi termini alla Città, nel caso del Sindaco sarebbe stato bello dire “mi tengo solo il vitalizio”.
Ma diciamo che questa è tutta una storia marginale al “problema amministrativo“. Il torto di quest’Amministrazione Comunale è quella di essere collocata fuori dalla realtà, non ha nessuna attinenza con la “fisicità” del territorio, non ne percepisce le esigenze e non vive i suoi effetti, altrimenti non è possibile. E basta camminare, qualche metro, per qualsiasi via, strada o vico della Città per cosgliere che il territorio è abbandonato a se stesso. E non dico altro, perché i cittadini già sanno, con questo, a cosa mi riferisco poiché lo vedono, lo vivono, lo subiscono quotidianamente.
Infine, lasciatemi chiudere dicendo qualcosa a proposito dell’iniziativa culturale “lanciata” nei giorni scorsi dall’Assessorato alla Cultura della città. C’è il sospetto, fondato, che in tale evento vi sia qualche malizia da parte dell’Amministrazione poiché “Calici diVersi” ricorda tanto la Campagna nazionale, organizzata dall’Associazione nazionale degli editori, dal “Centro del libro” e da altri soggetti istituzionali tutti gli anni con una serie di incontri denominati “Il maggio dei libri”. Ma l’amministrazione presentando il “progetto” dell’evento, per altro nello stesso giorno del 23 aprile,giorno in cui tale campagna parte in tutta Italia, de Il maggio del libro non ne ha parlato… di qui il sospetto della malizia…