E’ desolante assistere a quanto accade davanti ai nostri sfortunati occhi: la rovina che continua, piano piano, con il suo moto maledettamente incontrastato, alimentato da condotte politico-amministrative sciagurate, a dilagare e a coprire drammaticamente ogni cosa, ogni speranza, ogni antro della nostra Città. Compromettendo così, oltre al passato e al presente, anche il futuro. Desolante è l’inerzia che questo Sindaco e la sua Giunta sta mettendo in pratica ogni giorno, e questo si palesa tragicamente sempre di più, nell’ approcciarsi al proprio diritto-dovere, quello di amministrare appunto.
Il niente. Si proprio il niente è stato eletto a modello amministrativo dal sindaco Geraci. Il niente vigoroso e cinico che si afferma prepotentemente oltre quella cortina di finto perbenismo ad “effetto” popolare che prende corpo in un sorriso, in una pacca sulle spalle: in quelle parole mielate che nascondono l’insidia e l’inganno, di un qualcosa e di un limite già sin troppo evidenti in quello stesso gesto. In quello sguardo triste, riempito di “rovina”, ci sono tante cose che non vanno. Non vanno bene. Strade dissestate. Immondizie dappertutto. Erbacce che sovrastano gli spazi urbani. Fogne sgorganti come sorgenti dai tombini. L’acqua potabile che scarseggia. Zone della Città abbandonate alle tenebre della notte. Per non parlare dei “Bandi” – regionali/nazionali/europei – e quindi di possibili finanziamenti per opere pubbliche, che si perdono non partecipandovi neppure. Però in compenso ci si lamenta sempre: troppi problemi, troppe cose che non vanno, il territorio è troppo vasto e via discorrendo di questo passo. Ma questo “incedere” del sindaco, almeno a leggere le loro note stampa il termine virgolettato non è fuori luogo, non è immune di questo brutto passato che lo stesso primo cittadino allude, poiché esso stesso ne è parte attiva, oserei dire protagonista. Ma mettiamo un punto perché ognuno di noi ha memoria, occhi e ricordi di quel passato ragion per cui non occorre ripercorrerlo, con la mente, qui, per rammentarlo a qualcuno che fa lo “scordato”. Ma desolante non è solo questo. Desolante non è solo e tutto questo. Desolante è l’atteggiamento di questo sindaco e di questa Giunta. Desolante è il suo silenzio sui “rilievi” che gli vengono mossi da terzi. Desolante è il loro imbarazzo quando si parla di alcune tematiche particolari. Desolante è la miopia politica che dimostrano nel pensare all’”idea di Città”. Desolante è la loro imposizione di scelte (importanti) prese da soli e sbagliate (esempio plastico i lavori di via Nazionale, del Lungomare). Desolante è la loro chiusura al confronto. Desolante è il vittimismo che cavalcano come via di fuga dalle proprie responsabilità. Desolante è dunque tutto lo scenario che si apre davanti i nostri occhi, in quello sguardo che coglie la “rovina”. E’ triste, antipatico, direi ingiusto, che, un Sindaco (io non lo sapevo ma l’ ho letto in una lettera postata nei giorni scorsi da un utente, e che nessuno ha smentito per cui…), specie in questo particolare contesto storico, in virtù delle tre deleghe assessorili che ha tenuto per sé nelle sue mani, percepisce ogni mese uno stipendio che si attesta a circa 8.200,00. L’amore per questo città allora, mi viene da dire, lo provano, veramente e non a parole, solo coloro che ogni mattina si alzano e pur battendosi contro mille difficoltà della vita e nonostante ciò, lottano, faticano, stentano contro ogni cosa, anche contro le ingiustizie e le ipocrisie, e continuano a sorridere e a sognare, per se stessi e il proprio paese, una vita migliore.