Aroldo Tieri, la città di Corigliano istituisce un premio letterario dedicato al famoso attore calabrese. L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Geraci, su proposta dell’assessore alla cultura e pubblica istruzione, ha deliberato di istituire il Premio letterario “Aroldo Tieri” al fine di rivitalizzare la cultura dello scrivere e del comporre e per onorare la memoria dello straordinario attore.
Con successivi e ulteriori provvedimenti l’ente ausonico provvederà all’organizzazione del premio (con cadenza annuale) con l’adozione di un apposito regolamento e la nomina di una commissione. Finalmente la città natale di Aroldo Tieri rende omaggio all’attore coriglianese, che in più occasione fece visita alla sua città d’origine unitamente alla compagna Giuliana Lojodice. Dell’attore viene ricordata una celebre frase «non sono un attore, sono un signore fa questo lavoro». Poco più di sette anni addietro la città di Corigliano piangeva la scomparsa di Aroldo Tieri. Era il 29 dicembre 2006 quando la comunità apprendeva della morte del grande attore nato a Corigliano nel 1917, dal commediografo Vincenzo. A darne l’annuncio la moglie Giuliana Lojodice, che gli era accanto nella clinica romana in cui era ricoverato. In questi anni, nella Città ausonica, a livello istituzionale ben poco si è fatto per onorare degnamente questo figlio di Calabria. Basti pensare che la Città di Cosenza, nel 2008, ha intitolato ad Aroldo Tieri l’ex Cinema teatro Italia; a gennaio di quest’anno, a Catanzaro, l’Associazione culturale “Teatro di Calabria-Aroldo Tieri” è stata intitolata al celebe attore calabrese; che di recente, a Corigliano, è stato dato il via alla Scuola di teatro Aroldo Tieri, ad opera di privati. Tieri si diploma all’Accademia “Silvio D’Amico”. Dal 1938 al 1941 fa parte della Compagnia dell’Eliseo. Nel dopoguerra inizia a lavorare anche nel teatro di rivista di Garinei e Giovannini, accanto alla Magnani, a Totò, a Gino Cervi, a Walter Chiari. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta si dedica a tv e cinema interpretando più di cento film con registi come Steno, Mattoli, Gallone, Brignone, Soldati. Nel 2001 ha partecipato al Pinocchio di Benigni. Nel 1965 torna al teatro e forma una Compagnia con Giuliana Lojodice, alla quale è legato da un importante sodalizio nella vita e nel lavoro e con cui realizza spettacoli di grande popolarità, da ‘Il gioco delle partì di Pirandello a “Un marito” di Svevo, sino a “Un marito ideale” di Wilde e a “L’amante inglese” di Marguerite Duras del 1999, dopo il quale Tieri si ritira dalle scene. «Con Corigliano – affermava – mantengo legami profondi, pieni di affetto e sentimento. Anche mio padre era legatissimo alla sua Corigliano, avendovi trascorsi gli anni più belli della sua vita. È stato lui a trasmettermi questo sentimento delle “radici” che, con il trascorrere del tempo, mi cresce dentro sempre più forte e più intenso». «Ricordo la vecchia Corigliano della mia infanzia, i parenti e gli amici che mi hanno seguito e mi seguono nel lavoro – proseguiva – quando venivo a recitare nel teatro di Corigliano, rimanevo davvero confuso dalle tante manifestazioni di affetto. Nella mia Corigliano ci torno sempre volentieri e con l’animo colmo di gratitudine verso tutti i miei concittadini». Una città che ha dedicato al padre Vincenzo, giornalista e commediografo, una scuola media della città ausonica. L’attuale AC intende così rispondere all’esigenza, sentita molto viva all’interno della collettività, di rivitalizzare la cultura esercitando un’azione dal “basso” volta a coinvolgere il maggior numero di cittadini e nel contempo onorare la memoria dello straordinario attorte conterraneo. L’istituzione di un Premio letterario – per l’AC – può rappresentare un segnale ancora più evidente della volontà di rendere il più accessibile e dunque fruibile lo strumento dello scrivere e del comporre nel solco della tradizione popolare e delle radici della terra di Calabria. Una proposta possibile, intitolare il futuro Centro culturale del centro storico (Complesso delle Clarisse) proprio all’attore Tieri.
Anna Maria Coviello