Come giovane calabrese,provo un forte senso di stupore nell’ assistere alla completa assuefazione civile,rispetto a quanto accade in queste settimane in Calabria.Dopo la condanna e l’interdizione dai pubblici uffici del governatore Scopelliti ,responsabile insieme alla sua maggioranza dei tagli che in questi anni non hanno risparmiato nulla: dalla sanità pubblica ,chiudendo ospedali e colpendo il diritto alla cura per la stragrande maggioranza dei calabresi , i tagli alle tratte ferroviarie ,per giungere l’illogicità nella gestione dei rifiuti in Calabria per non addentrarci ulteriormente sulle inchieste ed arresti che hanno ridisegnato in arte il Consiglio regionale.
Alla luce di tutto ciò credo che questo Consiglio Regionale debba andarsene a casa. Lo si deve alla Calabria e ai suoi cittadini, ritornando il prima possibile alle elezioni di un nuovo consiglio regionale attraverso l’atto democratico del voto. Non possiamo comprendere con quale autorevolezza si stia pensando ad una legge elettorale regionale, una volta attuata la riduzione dei consiglieri all’interno dello stesso che intende aumentare lo sbarramento dal 4% all’ 8% non potrà che blindare le stanze del potere lasciando dentro i soliti volti e fuori il resto della Calabria. Tutto ciò non potrà che rafforzare i gruppi di interesse e di potere lasciando ben poco spazio alla democrazia.In questo contesto, credo che le opposizioni giochino un ruolo fondamentale per la sussistenza di questo governo regionale, ed aldilà delle posizioni verbali, poco è stato fatto in termini concreti.Certo non bisogna dimenticare che il Governo nazionale del ‘ormai ex rottamatore,ha proprio nel Nuovo centro destra di Scopelliti il maggiore alleato,ma tuttavia credo che sia un atto dovuto prima morale, verso i calabresi, poi politico che le opposizioni si dimettano per costruire o meglio far costruire ai cittadini di questa terra un progetto di vita migliore.
Costa Gianfranco coordinatore cittadino SEL