Così come avevano minacciato un mese fa, i lavoratori coriglianesi in mobilità in deroga, hanno inviato nei giorni scorsi, per il tramite del loro legale di fiducia, l’avvocato coriglianese, Antonio Leonetti, un atto di diffida nei confronti della regione Calabria, attraverso il quale chiedono all’ente presieduto da Giuseppe Scopelliti di voler procedere al pagamento delle relative mensilità-indennità che avanzano dal mese di luglio del 2013.
Nei giorni scorsi, Pietro Scilingua, muratore coriglianese, che insieme a migliaia di lavoratori calabresi è tra i protagonisti di questa ennesima triste del lavoro precario calabrese, ci aveva spiegato il dramma che lui insieme ad altri 100 lavoratori di Corigliano rientranti in questo bacino della mobilità, sta vivendo: “Sono dal mese di luglio che dalla regione Calabria non ricevo gli emolumenti relativi agli ammortizzatori in deroga, tutto ciò è una vergogna, non posso più andare avanti in queste condizioni”. Ed in quella circostanza il muratore ci anticipava l’eventualità di adire le vie legali nel caso in cui la regione non avesse fatto conoscere le sue intenzioni in merito. Ed in effetti Scilingua, insieme ad altri 25 lavoratori coriglianesi in mobilità, hanno deciso di intraprendere le vie legali. “E’ una situazione insostenibile – afferma Scilingua – sono da mesi che sto cercando in tutti i modi di capire il perché di questi ritardi, ma nessuno riesce a darmi una risposta seria. Qualcuno mi ha detto – afferma ancora il muratore – che la regione non ha i soldi per pagare, ma può essere questa una risposta adeguata, tenuto conto che è stata proprio la regione ad emettere il provvedimento con il quale si impegnava a pagare le spettanze mese per mese ? E allora nelle mani di chi siamo andati a finire ?” Il buon Pietro con tutto il veleno accumulato in questi mesi, è riuscito a convincere altri colleghi di “cordata” i quali hanno deciso di dare mandato all’avv. Leonetti per recuperare i nove mesi di arretrato. Al momento come si diceva sono 26 ma questi si augurano che nei prossimi giorni anche gli altri 70 possano accodarsi all’azione legale. Frattanto i lavoratori coriglianesi stanno cercando di prendere contatto con i colleghi di altri paesi calabresi, allo scopo di creare un fronte comune per protestare in maniera vibrata e incisiva nei confronti della regione: “Ieri mattina – ci ha detto ancora Scilingua – ho preso contatto con un collega di Santo Stefano di Rogliano, il quale insieme ad altri lavoratori in mobilità hanno costituito il comitato di coordinamento “Valle del Savuto”. Ho detto a questo collega, Luca Nicoletti, che anche noi di Corigliano vogliano renderci parte attiva, così come loro, in questa fase di lotta. Nei prossimi giorni faremo in modo di incontrarci per stabilire insieme iniziative da mettere in campo contro questa regione che ci sta mortificando e affamando”.
Giacinto De Pasquale