Mentre le altre realtà urbane, e penso alla vicina Rossano, ma anche altri centri minori come Pietrapaola, o Mandatoriccio, o Villapiana crescono e si sviluppano armoniosamente cogliendo le opportunità, anche in termini di progettazione utile ad intercettare dei possibili finanziamenti, che il tempo offre loro, Corigliano non solo non si rende più bella e vivibile, ma regredisce da quelli che sono gli standards tradizionali, mortificando così quella sua vocazione artistica, paesaggistica e turistica che ha come “dote” naturale nel suo DNA.
E dico questo pensando allo scempio che, sempre questa giunta Geraci, sta perpetrando, con la propria miopia politica e incapacità amministrativa, nell’attuazione e gestione del “progetto” che vede interessato la ristrutturazione di una tratto di lungomare a Schiavonea. Per non parlare poi della mortificazione che ha già dovuto subire lo Scalo cittadino, ad opera sempre della superficialità di questi amministratori; i quali hanno genialmente pensato di stravolgere il progetto originario, il quale prevedeva non l’asfalto ma una pavimentazione più consona, più bella e caratterizzante per quello che dovrebbe essere il “Corso” principale della città, qual è appunto via Nazionale, luogo che dovrebbe essere il fulcro dell’attività economiche e commerciali nonché il posto di aggregazione sociale per eccellenza, dove i cittadini dovrebbero ritrovarsi per socializzare e “ravvivare” la Città tutta. Invece il sindaco, il vice-sindaco, gli assessori, hanno pensato bene di asfaltare il tutto, quasi ci trovassimo in una zona decentrata della Città, quasi che fosse una super strada, o un’autostrada.
Tutto questo poi in barba ad ogni regola civile, una decisione presa d’”autorità”, con arroganza e con uno sciocco decisionismo e cioè senza ascoltare il parere dei tecnici, dei cittadini e dei commercianti che lì vi operano con le loro attività e per le quali pagano le tasse e “creano” economia, malgrado la crisi, con i loro quattrini e con il rischio dei loro “capitali”.