Al danno anche la beffa. Torniamo a dare voce ad alcuni lavoratori coriglianesi che si trovano dal 2011 in mobilità per conto della regione Calabria. Pietro Scilingua, il muratore coriglianese che si era già rivolto a noi, perché dal mese di luglio 2013, così come tanti altri lavoratori in mobilità, non ricevono gli emolumenti relativi agli ammortizzatori in deroga, questa volta ci ha contattati per farci vedere l’invio, da parte della regione, dell’emolumento relativo al mese di luglio 2013:
“Si tratta – ci dice Scilingua – di 380 euro, rispetto ai 600 euro che invece ci toccano. Chiedo ai nostri politici della regione: un padre di famiglia può dar da mangiare a moglie e figli con 380 euro ? E’ un’autentica vergogna – sbotta ancora il muratore coriglianese – ma questi signori credono che siamo degli accattoni o dei morti di fame ? Noi siamo, invece, gente che abbiamo dignità da vendere, ma soprattutto abbiamo voglia di lavorare, perché siamo stati abituati a guadagnarci il pane con il sudore della fronte”. Ma accanto a ciò Scilingua, e non solo lui, perché gli stessi problemi ci sono stati sollevati da Antonio Grispino, Pino Cosimo Tassitani, Francesco Lupinacci, Elvira Berardi e Fausto Le Pera, il muratore coriglianese aggiunge che “Ogni anno, così come altri miei colleghi verso una cifra nei confronti di un sindacato che, almeno per quanto mi riguarda, non sta facendo nulla per tutelarci, ma soprattutto non riesce a darti nessuna risposta concreta. Inoltre non avendo soldi, da qualche mese, e questo mi dispiace, non posso più pagare le bollette che mi vengono inviate dal comune e che riguardano la spazzatura”.
Giacinto De Pasquale