Il Sindaco della Città, dott. Giuseppe Geraci, in piena sintonia con l’Assessore agli Affari Legali, avv. Francesco Paolo Oranges, ha inviato al Ministro alla Giustizia, on. Andrea Orlando, e al Ministro degli Interni, on. Angelino Alfano, una lettera attraverso la quale chiede che venga rivista la decisione oltremodo penalizzante per il territorio interessato, assunta a suo tempo, di soppressione del Tribunale di Rossano. Di seguito si trascrive integralmente il testo della lettera:
“Quale Sindaco della città di Corigliano Calabro, il più popoloso comune della provincia di Cosenza, eletto lo scorso mese di giugno alla massima carica, dopo un lungo periodo di commissariamento del medesimo Ente per infiltrazioni “ndranghetistiche”, pressato e coinvolto da numerosi operatori del settore Giustizia (Avvocati, dipendenti, utenti, ecc… ), avverto, forte, la necessità di unire la mia voce al coro che, da più tempo, auspica il ripristino del Presidio Giudiziario rossanese che, dopo oltre 150 anni di attività, con una incondivisibile riforma, è stato soppresso in virtù del D.lgs.155/2012. Ciò intendo fare perché, condividendo tutto quanto sin qui rappresentato da altri Sindaci del territorio ricadente nel Circondario del soppresso Tribunale di Rossano, dall’Ordine Forense, dalle varie associazioni e sindacati, dalla gente comune, ritengo che la norma si sia rivelata alquanto lesiva dei diritti dell’intera popolazione del comprensorio e non ha tenuto conto del fatto che lo stesso Presidio, a differenza di altri, aveva ed ha, ancora, tutti i requisiti per poter e dover sopravvivere e permanere. Il fatto più doloroso – per come più volte rappresentatomi da operatori del settore – si è rivelato quello che uri area urbana di oltre 100.000 abitanti si sia dovuta riversare in altra ben più piccola con tutti i disagi che ne sono derivati. D’altro canto le Eccellenze Vostre, in più occasioni e personalmente, hanno verificato direttamente la situazione e, in altrettante occasioni, hanno espresso dissenso in ordine alla soppressione, impegnandosi, pubblicamente, nei rispettivi ruoli istituzionali rivestiti all’epoca, di fare apportare gli opportuni correttivi e, quindi, di “salvare” il Presidio medesimo. Non può passare in secondo piano il dato che riviene dalle statistiche con particolare riferimento ai processi contro la criminalità organizzata che , hanno visto sempre impegnato il Tribunale nell’amministrare la Giustizia dando, così, risposte concrete al territorio e allo Stato. Così come non possono sottacersi i disagi afferenti l’accorpamento con il Tribunale di Castrovillari che, quanto a mole di lavoro, a numero di procedimenti penali, civili e di contenzioso vario, è quasi niente rispetto al Tribunale di Rossano. Non può passare inosservato il disagio dell’utenza se si pensa che cittadini di Cariati, S. Morello, Campana, Bocchigliero, ecc…, onde vedersi appagata la sete di Giustizia, debbono percorrere – nell’assenza di linee ferroviarie, di collegamenti viari agevoli, di linee pubbliche, ecc… – ore di automobile con le penose conseguenze che ne derivano o ne possono derivare, se si pensa, ad esempio, al tratto della S.S. 106 definita la “statale della morte”. Non intravedendosi e derivando alcun risparmio dalla operata soppressione, confido nel mantenimento degli impegni assunti dalle Signorie Vostre in precedenza, auspicando una rapida e positiva soluzione della vicenda. Con i sensi della più alta considerazione”.
Ufficio Stampa
Corigliano Calabro 18.03.2014