A seguito di formale convocazione, l’Associazione degli Ingegneri di Corigliano ha incontrato, in data 14 febbraio, la Commissione Urbanistica Consiliare.All’incontro a partecipato per l’Associazione, oltre al Presidente ing. Michele Capalbo, anche una delegazione di professionisti. Per la parte politica erano presenti oltre a tutti i membri della Commissione, anche l’Assessore al ramo e altri consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione.
In un clima di estrema cordialità e dopo i saluti di rito, il presidente ing. Michele Capalbo prende la parola e introduce alla discussione con un articolato ed esaustivo escursus.
“Nell’articolato percorso di redazione del Piano Strutturale dei Comuni a tal fine Associati, l’Associazione Ingeneri di Corigliano si è posta in ascolto cercando di essere strumento attivo di partecipazione è critico in modo da promuovere una nuova cultura del territorio. Cercando quindi di essere non spettatori ma soggetti attivi e consapevoli delle scelte da operare sul territorio.
A tal fine più volte l’Associazione ha invitato l’ufficio del Piano, nella persona dei tecnici redattori, ad approfondire i punti salienti dello stesso Piano per meglio capire quale fosse l’indirizzo, l’orizzonte progettuale proposto ai cittadini e ai tecnici del territorio.
A fronte dei primi incontri, l’Associazione ha prodotto in più occasioni documenti rilevanti gli elementi critici del PSA, e che ripropone in questa occasione e sede in modo da creare uno stimolo del soggetto istituzionale responsabile della pianificazione del territorio.
Il Piano Strutturale in forma Associata (P.S.A.), deve essere lo strumento di pianificazione del territorio che i Comuni associati hanno predisposto e che sostituisce il vecchio Piano Regolatore Generale o Programma di Fabbricazione.
Il Piano Strutturale delinea, in una visione integrata, le strategie per il governo dell’intero territorio interessato, indicando le finalità, le ragioni e le condizioni per conservare determinati suoi valori e caratteristiche, che oltre a identificarlo, rappresentano anche le potenzialità per lo sviluppo futuro.
Questo quanto ci aspettavamo di leggere nella progettazione confezionata dall’ufficio del PSA.
Il P.S.A. dovrebbe promuovere un migliore e più efficace governo del territorio, specie delle risorse naturali (bacini idrografici,aree boscate, paesaggio), i cui caratteri di omogeneità travalicano spesso i singoli confini comunali.
Il P.S.A. costruisce programmi di sviluppo locale in grado di utilizzare al meglio quelle risorse che acquistano valore solo alla scala sovra comunale.
Con il P.S.A. si ha la possibilità di realizzare e gestire in associazione servizi ed infrastrutture che spesso economicamente e demograficamente non sono realizzabili dai piccoli Comuni, quali quelli attinenti ai rifiuti solidi urbani (RSU) e alla Protezione Civile.”
Anche gli altri delegati ingegneri offrono spunti di riflessione sollevando, nello specifico, altre criticità di questo Piano che si possono così sintetizzare:
1) mancano nel nostro PSA, gli elementi che dovrebbero caratterizzare un Piano Strutturale Associato, infatti sembrerebbe un assemblaggio di cinque PSC ( Calopezzati, Cassano, Corigliano, Crosia e Rossano) disomogenei tra loro
In particolare mancano quei servizi ed infrastrutture che dovrebbero caratterizzare un’area più vasta rispetto ad un singolo Comune quale Discarica Consortile, infrastrutture viarie di collegamento tra i cinque Comuni (esempio strade per giungere velocemente all’ubicazione dell’Ospedale unico), Aree di uso Civico, parchi e/o riserve naturali, aree ad uso collettivo, porto (turistico e commerciale), protezione civile ed altri beni ad uso collettivo.
2) non si ha una chiara visione di quale sia l’indirizzo d’uso che si voglia favorire all’interno del nostro territorio turistico, industriale, agroindustriale, agricolo; affinando la lettura del PSA sembrerebbe che tutto gli elementi sopra indicati vengano favoriti senza privilegiarne nessuno.
3) manca una tavola di partenza a nostro avviso importante, ossia la tavola di sovrapposizione tra il vecchio PRG e lo stato attuale, dalla quale si evince la situazione di sviluppo edilizio avutasi nell’intero territorio, con l’identificazione dei fabbricati esistenti e della relativa destinazione d’uso per la quale sono stati realizzati, l’individuazione delle strade di previsione previste dal vecchio PRG e la loro attuazione, aree soggette a vincolo, ed altro. A nostro avviso tale tavola si rende necessaria come elemento di partenza per prendere visione dello sviluppo edilizio che si è venuto a creare nell’ultimo ventennio sul nostro territorio. Questo PSA non dovrà essere considerato come una bacchetta magica in grado di cancellare tutto ciò che è avvenuto in passato ma dovrà essere visto come elemento di opportunità e di legalità per uno sviluppo futuro armonioso.
4) Si evidenzia che il PSA, attraverso la classificazione del territorio urbanizzato e la sua puntuale delimitazione, definisca già oggi, la destinazione futura di queste aree. Non si intuisce la logica con la quale siano state fatte le scelte urbanistiche senza una adeguata concertazione sul territorio. Emergono delle scelte che non hanno tenuto conto delle numerose osservazioni pervenute, anche dalla nostra Associazione.
Cosi come concepito l’approvazione del preliminare del PSA crea delle naturali aspettative sul territorio che difficilmente potranno esser modificate nelle fasi successive di redazione dello strumento urbanistico.
5) dato l’enorme ritardo registrato fino ad oggi per la stesura finale del PSA, una forte preoccupazione di noi professionisti è sulla tempistica necessaria affinchè questo piano possa essere operativo,in modo da dare certezza agli operatori del settore.
L’incontro si conclude con il ringraziamento della commissione Urbanistica, dell’Assessore al ramo e dei Consiglieri Comunali presenti alle osservazioni proposte dall’Associazione Ingegneri.
Il presidente
Ing. Michele Capalbo