L’Associazione AGORA’ e la CGIL- Camera del Lavoro di Corigliano Calabro partecipano alla manifestazione indetta dal comitato in difesa del territorio e di Bucita: 27 minuti raccolgono i momenti salienti e il senso di questa importantissima manifestazione.
Il territorio sibarita si mobilita per la sospensione del Bando Regionale sui rifiuti, un progetto che vedrebbe la movimentazione e lo stoccaggio di 750 tonnellate di rifiuti al giorno tra i Comuni di Corigliano e Rossano. Un progetto alquanto vergognoso e pericoloso per un territorio già abbastanza disastrato da un punto di vista ambientale e della mobilità.
Le parole del Sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, gelano il sangue tanta è la contrarietà nei confronti di tale piano di intervento. Volano parole di fuoco che danno il segno della gravità della situazione. A seguire le accuse precise e chiare di Flavio Stasi verso una classe politica regionale attenta non hai bisogni reali del territorio, ma piuttosto piegata a poteri imprenditoriali discutibili. Ma al grido forte del Sindaco di Rossano e del portavoce del comitato in difesa di Bucita si contrappone il silenzio assordante delle istituzioni coriglianesi, spettatori disorientati e inermi di una pericolosa e discutibile scelta regionale.
Da qui l’esigenza forte di svegliare le coscienze e le sensibilità coriglianesi da parte del Responsabile CGIL- Camera del Lavoro di Corigliano Calabro, Giuseppe De Lorenzo, e il portavoce dell’Associazione AGORA’, Biagio Frasca. Il Responsabile CGIL pone l’accento sulle ragioni del NO al Bando Regionale, Frasca pone interrogativi pesanti: perché la Regione Calabria sceglie di perdere un anno e mezzo senza intervenire sulla problematica come segnalato invece dalle sue stesse Linee Guida sulla gestione rifiuti? Perché sostituisce le azioni virtuose e realmente risolutive contenute in quelle Linee Guida con un piano sciagurato e vergognoso? Perché si sostituiscono tali interventi virtuosi dal costo di 30 milioni di euro, che avrebbero lasciato alla nostra provincia impianti di trattamento vitali per un ciclo integrato dei rifiuti, con un intervento da 93 milioni di euro (sicuramente prorogato anche per l’anno successivo al costo aggiuntivo di altri 93 milioni di euro) che creerà immensi problemi al territorio senza lasciarvi alcunché?
Questi e molti altri gli spunti di riflessione che ieri, oggi e domani porteremo all’attenzione dei nostri concittadini. Perché questo territorio possa finalmente riprendere in mano le sorti del proprio destino.