In consiglio comunale, l’opposizione e buona parte della maggioranza si contraddistingue per avere una propria e differente struttura mentale e politica, nei fatti sono pochi quelli che tra la maggioranza, i cosiddetti “nuovi” possono vantare esperienza politica ed un curriculum degno di nota e di indipendenza per poterci ben rappresentare in piena autonomia, al contrario buona parte della opposizione è variegata e disomogenea, grazie anche alla frammentazione del consenso elettorale, ognuno va per conto proprio, ognuno è capogruppo di se stesso,
praticamente una opposizione fai da te, confezionata tra le mura di casa senza coinvolgere i partiti, la base delle liste civiche e dei movimenti presenti in consiglio comunale. Il risultato è che la politica con la P maiuscola non è di casa nella logica delle discussioni in quanto buona parte degli eletti, di più nella maggioranza non hanno come riferimento un elettorato informato e ben strutturato politicamente e per questo non controlla ne pretende il conto dai propri eletti alle amministrative, una cosa è certa, ha vinto il voto copia ed incolla, il voto amico, familiare e quello pagato, per questo non dobbiamo meravigliarci di niente se Corigliano ha il primato della non partecipazione alla vita politica, della scarsa cultura, della rassegnazione, del clientelismo e corruzione diffusa grazie anche al carattere dei cittadini che ci mettono molto di proprio. Sono difetti o pregi, dipende dal punto di vista, la verità è che l’eletto è stato legittimato dal voto inquinato e pertanto non obbligato a rendere conto del suo operato politico, non si riconosce e non ci si fa garante dei buoni propositi che la politica dovrebbe promulgare, a prevalere è il dogma che vuole che ognuno degli eletti si faccia gli interessi personali a discapito di quelli più generali, uno fra tutti una migliore qualità di vita che oggi ha toccato il fondo nella città. Per questi e per altri cento motivi chiediamo agli elettori del centro sinistra, a quelli che alle ultime amministrazioni si sono riconosciuti ed hanno votato Giovanni Torchiaro, se è vantaggioso per il Pd, un partito ormai dichiaratamente di centro e conservatore che un politico navigato, assessore nella giunta Genova ed espressione della sinistra al tempo non abbia ritenuto opportuno dopo il risultato elettorale mettersi a capo del ristretto gruppo eletto in consiglio comunale nelle lista del Pd, a dire delle malelingue la decisione pare sia figlia anche del comportamento del gruppo dirigente del Pd tenuto in campagna elettorale, essere stato lasciato solo in campagna elettorale dopo avere spaccato il centro sinistra ed averlo individuato come candidato a sindaco. La decisione di non appoggiarlo in pieno è frutto della loro scarsa convinzione a credere nella vittoria, a complicare ulteriormente il cammino elettorale di Torchiaro hanno contribuito le posizioni di alcuni componenti del cosiddetto cerchio maledetto che hanno ritenuto a torto di fare campagna elettorale ad altri, pensando di più ai benefici personali. Se i motivi sono questi e non abbiamo modo di dubitare, ha fatto bene Torchiaro ad aderire come capogruppo alla lista (bene comune per Corigliano). Abbiamo ritenuto opportuno tornare su questa vicenda poiché crediamo che questa posizione se c’è ne era bisogno saperlo non gioca a favore del Pd e di quella sinistra che noi e come noi in tanti sperano torni a vincere dopo una severa disinfestazione da fare nelle sezioni. Speriamo che questa presa di posizione non demotivi Torchiaro nel fare una opposizione seria e se occorre spietata, speriamo che i fatti smentiscano i nostri timori, perché se fosse così si impoverirebbe dal punto di vista culturale e politico l’intera opposizione e l’assise comunale. Al contrario vorremmo un Torchiaro battagliero ed artefice di un’iniziativa mirata a mettere in discussione, anche se non è tesserato una buona volta per tutto l’attuale gruppo dirigente del Pd per poi ripartire e magari vincere altre battaglie. In quanto all’altra opposizione, quella frastagliata delle liste civiche e dei movimenti non è mai decollata, vuoi per strizzare l’occhio alla maggioranza, vuoi per scarsa esperienza, comunque resta il fatto che Corigliano ha un consiglio comunale al cui interno convivono sacche di realtà fin troppo variegate e permeabili ad ingerenze e condizionamenti che possano venire dall’esterno, alla faccia dei buoni propositi e dei proclami fatti in campagna elettorale e che facevano prevedere qualcosa di nuovo.
Per il movimento centro storico: Un progetto per non morire. Luzzi Giorgio