Da tempo ormai come consiglieri d’opposizione, stimolati da varie associazioni e movimenti come l’attenta e sensibile Associazione Agorà, raccogliamo i malumori e la proteste di tanti cittadini profondamente delusi dalle promesse roboanti puntualmente disattese da questa Amministrazione comunale. Tra le preoccupazioni più consistenti registriamo sicuramente quelle relative alla gestione dei rifiuti dove, a fronte di costi elevatissimi, i nostri concittadini si vedono erogati servizi a dir poco pessimi.
Fu lo stesso Sindaco Giuseppe Geraci in un’ intervista a rilevare criticità e costi elevatissimi per tale servizio, purtroppo però non facendo seguire ad essa azioni concrete.
A noi consiglieri e alle varie realtà associative che hanno incontrato questa compagine amministrativa al fine di tutelare il territorio e il benessere di chi lo abita, è sempre stata ripetuta la solita solfa: “siamo vincolati ad un capitolato ed un contratto che purtroppo ci legano le mani”.
In realtà a nostro avviso nel succitato Capitolato ci sarebbero chiare indicazioni per rivedere le modalità di gestione dei rifiuti. L’articolo 12 del contratto con la ditta ECOROSS S.P.A, denominato “INTERVENTI NON PREVISTI”, appare a noi molto chiaro: Qualora si renda necessaria l’esecuzione di interventi non previsti dal Capitolato Speciale d’Appalto e nel progetto tecnico ovvero si renda necessario modificare le modalità di esecuzione degli stessi, l’Appaltatore avrà l’obbligo di eseguirli.
Sono stati troppi gli interventi e le promesse in campagna elettorale prima, e a mezzo stampa poi, da parte del Sindaco Geraci, dell’Assessore Chiurco e dei consiglieri comunali di Città Virtuosa circa una vera e propria rivoluzione ecologica che avrebbe puntato sulla raccolta differenziata spinta con modalità “porta a porta” e sulla progettazione di impianti di trattamento che ci avrebbero permesso un ciclo dei rifiuti integrato e virtuoso.
Ciclo che avrebbe garantito enormi risparmi, un sicuro incremento della manodopera locale, ma soprattutto avrebbe risparmiato a tutti noi coriglianesi lo scempio ecologico e sanitario al quale abbiamo assistito e continuiamo ad assistere.
Oggi queste figure istituzionali non possono appigliarsi a nessun legame contrattuale, ma devono necessariamente caricarsi le responsabilità di una mancata inversione di marcia riguardo a questa problematica.
Ma questa paralisi istituzionale rischia di diventare vero e proprio dramma alla luce dei nuovi risvolti derivanti da un Bando Regionale pubblicato il 18 Dicembre 2013 sul sito della regione Calabria e approvato con D.D.G. n° 16993 del 10/12/2013, per l’affidamento del servizio di accettazione, imballaggio, stoccaggio temporaneo, carico, trasporto, recupero e/o smaltimento in ambito internazionale dei rifiuti.
Un Bando potenzialmente devastante per l’ambiente, il turismo e la mobilità nel nostro territorio.
Individuare nell’impianto di trattamento di Bucita e nel Porto di Corigliano i pilastri reggenti un intero sistema di gestione dei rifiuti provinciale assai poco virtuoso è a nostro avviso alquanto sconsiderato.
La cifra spropositata di 90 milioni di euro per un intervento straordinario di un anno per conferire 750 tonnellate al giorno di rifiuti a Bucita, (laddove già conferiscono 36 comuni del comprensorio e laddove ci sono già due discariche di cui una sequestrata per disastro ambientale) ci sembra un opzione impropria e insostenibile.
Inoltre tale intervento non prevede un arco temporale ben definito e non vede affiancati processi virtuosi che andranno a contrastare davvero una possibile riproposizione della problematica.
Altra considerazione riguarda il Porto di Corigliano Calabro e l’intero borgo marinaro di Schiavonea, centro nevralgico per il turismo locale.
Immaginare soprattutto in periodo estivo la congestione della S.S.106 generata dall’afflusso giornaliero di centinaia di compattatori e autoarticolati, o l’ipotetica sosta di centinaia di tonnellate di rifiuti imballati essenzialmente da cellophane sul molo, ci rende alquanto diffidenti sulla qualità di tale intervento.
Le iniziative dell’assessorato regionale ci sembrano alquanto disarticolate, poco virtuose e troppo penalizzanti per il nostro territorio.
Dov’è il nostro Sindaco? Dov’è il nostro Assessore all’Ambiente? Dov’è la nostra Amministrazione comunale su una delle questioni più importanti per il nostro territorio? Come intendono tutelare il nostro territorio?
Il tavolo tecnico richiesto ed ottenuto dall’onorevole Caputo è l’occasione per fermare il bando e rimodularlo nella direzione di un ciclo virtuoso dei rifiuti che da problema devono diventare risorsa.
Ma ad angosciarci non è solo il presente imminente, ma il futuro: a marzo 2015 infatti scadrà il contratto con l’attuale ditta aggiudicatrice. Conosciamo bene le enormi difficoltà e il tempo necessario per avviare un processo di raccolta e smaltimento che possa portarci in breve tempo a rivoluzionare considerevolmente il sistema di gestione dei rifiuti.
Sappiamo bene che è strettamente necessario partire immediatamente con un lavoro serrato che preveda il coinvolgimento di esperti per la strutturazione di Piano integrato e di associazioni e movimenti al fine di avviare un efficace campagna di formazione e di sensibilizzazione verso tutti i cittadini coriglianesi.
Ma di tutto questo non si vede nulla all’orizzonte. Abbiamo assistito spesso a commissioni ambientali disertate, spiegazioni e rassicurazioni prive di ogni fondamento.
Per questa ragione riteniamo necessario ormai richiedere un consiglio comunale aperto su questa troppo trascurata problematica, al fine di fare chiarezza su ciò che è stato fatto, su ciò che si sta facendo e su ciò che si andrà a fare da qui a brevissimo per questo sfortunato territorio troppo spesso umiliato e avvelenato.
Un consiglio comunale aperto ad esperti, movimenti, associazioni, liberi cittadini, al fine di costruire sin da subito un substrato di conoscenze e passioni dal quale far nascere prontamente una vera e propria consulta ambientale in difesa di questi beni assai preziosi che oggi con profonda responsabilità siamo chiamati a custodire.
Elvira Campana
Carmen Fusaro
Giovanni Spezzano
Giovanni Torchiaro