E’ finita dopo circa tre anni la disavventura giudiziaria del Dr. Salvatore Ritrovato, Dirigente Medico di Neurologia dipendente dell’ASP di Cosenza, uno dei consiglieri comunali più votati nella precedente consiliatura nonché candidato anche alla Provincia. Il professionista era stato fatto oggetto di ripetute accuse infamanti, talora anche con scritti anonimi attualmente all’attenzione della Magistratura, che lo hanno visto costretto a difendersi nelle aule di giustizia in due procedimenti penali nei quali è stato prosciolto con la formula del “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”.
Le vicissitudini ebbero inizio con un’accusa di omissione di atti d’ufficio per un presunto ritardo ad una chiamata in Pronta Disponibilità. La sentenza del G.U.P. del Tribunale di Rossano n. 230/11 del 28.11.2011 ha prosciolto il Dr. Ritrovato con la formula del “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” in ordine alla contestata imputazione di omissione di atti di ufficio. In tale sentenza veniva accertato come l’intervento del Dr. Ritrovato non era avvenuto dopo “oltre due ore” ma nella canonica mezz’ora prevista dalla legge, e che il medesimo professionista non si era giammai rifiutato di intervenire per visitare la paziente per come gli imponeva la legge.
In un secondo procedimento penale, per fatti relativi allo stesso periodo dell’estate del 2010, ancora una volta il Dr. Ritrovato veniva accusato di un’asserita truffa aggravata e continuata ai danni dell’ASP di Cosenza. Nel particolare, si sosteneva che il Dr. Ritrovato aveva illecitamente operato presso il Carcere di Rossano (in qualità di Specialista Neurologo convenzionato) e presso l’INPS di Cosenza (in qualità di membro della Commissione Provinciale Invalidi Civili di Cosenza) in concomitanza con alcuni periodi di malattia, così percependo indebitamente emolumenti non dovuti. Anche in questo secondo procedimento penale, con sentenza n. 5/14 del 21.01.2014 del G.U.P. del Tribunale di Castrovillari, il Dr. Ritrovato, difeso dagli Avv.ti Libero Bellintani e Maurizio Minnicelli, in presenza dell’ASP di Cosenza costituitasi parte civile nel procedimento, è stato prosciolto con la formula del “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” in ordine alla contestata imputazione di truffa aggravata e continuata ai danni della medesima ASP di Cosenza.
In tutti questi lunghi duri anni, in tutte le sedi, il Dr. Ritrovato ha sempre dichiarato senza esitazioni la sua serietà e correttezza nell’agire e la sua estraneità alle accuse addebitate, non ha mai rilasciato interviste o commenti né ha mai risposto agli attacchi di chi ha voluto utilizzare la stampa per finalità al momento ignote, avendo e mostrando un incondizionato rispetto nell’operato della Magistratura con la serenità di chi ha la ferma consapevolezza di aver agito nel massimo rispetto non solo delle norme di legge ma anche dei principi di correttezza.
Tuttavia, oggi, il Dr. Ritrovato, nell’esprimere tutta la sua soddisfazione per l’esito positivo delle sue vicende, non può non sottolineare come anche quest’ultima sentenza che lo ha interessato rappresenti una ulteriore autorevole smentita per quanti non hanno esitato a buttare fango contro l’uomo e il professionista anche mediante una campagna di stampa nonché con numerosi scritti anonimi, anche sottoforma di volantinaggio, della cui paternità e finalità il Dr. Ritrovato non ha mai potuto avanzare ipotesi di provenienza. Per la ricerca di eventuali responsabilità di qualsivoglia natura, il Dr. Ritrovato continua, però, ad esprimere e a riporre la sua incondizionata fiducia e rispetto nell’operato della Magistratura.
Corigliano Calabro, 23.01.2014{jcomments off}