Protesta ferma e decisa del rappresentante locale dell’Anva-Confesercenti (l’associazione che raggruppa i venditori ambulanti), Franco Lazzarano, nei confronti dell’amministrazione Geraci. “Quanto accaduto martedì scorso al mercato mensile dello Scalo – afferma Lazzarano – è grave. In sintesi questi i fatti. Nei primi giorni di dicembre come Confesercenti riceviamo una comunicazione dal comune con la quale venivamo informati che il mercato mensile dello Scalo del 17 dicembre, si sarebbe tenuto lungo via Berlinguer e non all’interno, come avviene da tempo, del parcheggio del supermercato Famila.
In presenza di questa comunicazione – spiega ancora il rappresentante dell’Anva – mi sono preoccupato di informare tutti i venditori ambulanti che generalmente frequentano il mercato dello Scalo. Ebbene la mattina del 17 dicembre i venditori ambulanti hanno allestito i loro banchetti per la vendita delle mercanzie lungo la strada di via Berlinguer come disposto dal comune. Ma quella mattina intorno alle 7 arrivano i vigili urbani i quali intimano ai venditori ambulanti di smontare i banchetti in quanto il mercato doveva tenersi al solito posto. Vi lascio immaginare le proteste degli ambulanti, i quali avevano già predisposto il tutto per la vendita. Comunque nonostante ciò per evitare multe e altro, gli ambulanti si sono trasferiti nella zona solita per il mercato. Successivamente ho cercato di capire come mai fosse accaduto tutto questo, ebbene mi è stato detto che i vigili non erano stati informati della disposizione che il sottoscritto, invece, aveva ricevuto. Mi chiedo e chiedo al sindaco Geraci: è possibile che accadano fatti incresciosi come questi ? Perché devono essere sempre e solo i cittadini a dover pagare le inefficienze di chi, invece, è preposto a svolgere determinate funzioni e a divulgare le disposizioni prese dall’apparato comunale ? Affermo ciò – dice Lazzarano – perché quella mattina mi sono dovuto difendere dalle accuse più svariate da parte non solo degli ambulanti indispettiti, ma anche dei vigili urbani i quali erano convinti che la decisione fosse stata assunta dal sottoscritto”.
Fonte L’Ora della Calabria