Un ennesimo atto si aggiunge al capitolo sempre più lungo sulla questione rifiuti a Corigliano.
L’amministrazione ha più volte annunciato di voler iniziare la raccolta differenziata prima di smentirsi puntualmente a causa di impedimenti indipendenti dalla loro volontà. L’impossibilità ad agire, secondo il Sindaco, dipenderebbe dai contratti in essere i quali non permetterebbero margini di manovra, mentre per l’assessore Chiurco la questione è legata alla nostra scarsa sensibilità al problema. Per quanto tempo ancora dovremo continuare a sorbirci campagne di sensibilizzazione senza la minima speranza di poter fare la differenziata?
Eppure qualcosa si potrebbe fare per avviare questo percorso promesso ormai da troppo tempo.
Ci riferiamo alla realizzazione dell’Isola Ecologica “Bonifacio”, sita nell’autoparco comunale, finanziata dal Ministero dell’ambiente (101 mila euro) i cui lavori risultano conclusi ad agosto 2013, o almeno questo è quanto emerge da una determina comunale dello scorso Agosto con cui è stato saldato il conto della ditta e dichiarato il termine dei lavori. A più di 4 mesi di distanza nulla è dato sapere su quest’opera.
Eppure servirebbe eccome un’isola ecologica che, se correttamente utilizzata, risulta utile per selezionare e recuperare risorse dai rifiuti e tutelare meglio l’ambiente. Si tratta di un luogo attrezzato per il recupero di molti materiali quali arredi ed elettrodomestici ma anche legno, vetro, lattine e alluminio, plastica, pneumatici, oli alimentari, oli lubrificanti, accumulatori e batterie, pile, cartucce stampanti, neon, farmaci, vernici, solventi, diluenti, bombolette, liquidi fotografici, filtri auto. Non risolverebbe d’incanto il problema ma, in attesa della favolosa raccolta differenziata, avrebbe una sua utilità e, considerando che i soldi dei cittadini sono stati già spesi, riteniamo doveroso capire perché l’opera non è ancora in funzione.
La gestione dei rifiuti, oltre ad essere di importanza primaria per la nostra salute e l’ambiente è anche un business che vale circa 6 milioni di euro l’anno. A questo costo poi puntualmente vengono ad aggiungersi altre ingenti somme di denaro dovute a varie emergenze sanitarie che puntualmente si verificano e portano via ulteriori esborsi di denaro dalle nostre casse comunali. Per rendersi conto di ciò basti guardare i debiti fuori bilancio approvati relativi solo all’anno 2012 (delibera consiglio comunale N°60/2013), che per il solo settore rifiuti ammontano a più di 200 mila euro per cosiddetti interventi d’emergenza i quali, però, hanno la frequenza della normale amministrazione.
Da anni esiste un circolo vizioso che lega strettamente l’emergenza sanitaria alla spesa per la gestione dei rifiuti e che fa in modo che tutto resti così com’è, lasciando che i rifiuti continuino ad essere scaricati, a singhiozzo, nei così detti centri di trattamento biologico che sono ormai diventate delle discariche abusive legalmente riconosciute. E’ palese come tutto ciò accade per soli interessi economici e che nessun politico ha voglia di disturbare interessi propri o di altri compari.
Eppure le soluzioni ci sarebbero ed anche i margini di manovra per l’amministrazione comunale: l’isola ecologica, un impianto di compostaggio, accordi con associazioni per la raccolta, con aziende agricole per la produzione di compost, e con aziende che si occupano di recupero di multi-materiali, per il recupero dei materiali e di denaro. Nei comuni dove si è deciso di agire seriamente si sono realizzati, con risultati sbalorditivi, dei veri piani e progetti d’azione, con una gestione puntuale ed un controllo continuo del ciclo dei rifiuti, che inizia con la raccolta del rifiuto ed arriva fino alla verifica del reale riutilizzo o riuso dello stesso.
Qui da noi, invece, la politica sembra abdicare in favore di una gestione sempre più privatistica del settore, con risultati alquanto discutibili.
O la politica si riappropria dei poteri e dei doveri che gli competono difronte alla popolazione o si è complici di questo scellerato modo di gestire i nostri soldi e soprattutto la nostra salute.
Movimento TERRA e POPOLO – Corigliano Calabro
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