Una due giorni di rara intensità culturale. Accade a Corigliano! Città che non si arrende al difficile momento e che guarda con fiducia costruttiva il futuro. Siamo in un evo di passaggio:da un lato della strada le lamiere annerite di macchine bruciate, simbolo della violenza come regolatrice dei rapporti sociali,dalll’altro lato della medesima strada,il tentativo di restituire memoria e bellezza.
Uomini e donne di questa stessa città che camminano paralleli sulle medesime strade…gli uni generano incubi gli altri sogni… e stasera a Cantinella,l’artista argentino ha rievocato le meravigliose parole di Paulo Cooelho ”Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.” In mezzo ad una marea di uomini e donne giunte a rendere omaggio alla memoria vivente di Enzo Viteritti. Commossi ed attenti abbiamo riascoltato le Sue parole , riassaporando il Suo Impegno civile e la Sua passione umana, l’amore autentico per questo spicchio di cielo, oscurato da tante ombre, ed il Suo tentativo di generare luci e colori a dispetto della rassegnazione e dell’oblio. Una testimonianza senza compromesso che lascia semi di libertà feconda tra le pieghe irrisolte del nostro disagio quotidiano. La cultura ci salverà! Questo il Suo insegnamento profondo ed immortale eredità alla Sua amata Città. Stamattina invece grazie alla passione di Gianfranco Benvenuto,abbiamo avuto il privilegio di ascoltare la “lezione” di Pino Aprile,autore del celebrerrimo “Terroni”,ospite della libreria Aurora,giunto In Città per presentare la sua ultima fatica-Il Sud Puzza-.Una splendida Patrizia Pugliese,in grande forma,come al solito sagace e pungente ha coordinato in maniera impeccabile una discussione impreziosita dal contributo originale e passionale del prof Franco Filareto,intellettuale “organico “alle speranze di rinascita della nostra Terra, pronunciatosi su un paradigma di “crescita felice”che si alimenta della riscoperta del nostro passato ,senza tuttavia scivolamenti nelle paludi della nostalgia effimera,bensi in senso iconoclastico verso figurine istituzionali deboli ed obbedienti alle logiche della predazione coloniale verso le nostre reali potenzialità.Infine nella bella cornice offerta dalla Chiesa di Cantinella,una suggestiva serata di musica e poesia sui Calabresi d’Argentina…storie di migrazioni passate che confondono malinconie e solitudini col presente.Argentati fili sottili di dolore e speranze che confondono umanità dispese sotto i cieli di un unico destino di fratellanza universale.Una bella pagina di cultura scritta da uomini e donne della nostra città,diversi tra loro per età,sensibilità,idealità,ma uniti nella idea di una migliore Città da consegnare al futuro.Donne ed uomini instancabili viaggiatori su quel lato illuminato della strade cittadine…che affrontano una cammino lungo e faticoso che vale la pena percorrere fino in fondo,con la certezza che il principio della speranza,nella definizione di Bloch,resta la via maestra per fronteggiare angosce e nichilismi che affondano l’anima nel buio delle paure.
Angelo Broccolo