Assolti perché il fatto non sussiste. Con questa formula, pronunciata ieri mattina dal Gup presso il Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, sono stati assolti Giuseppe Romanelli, presidente della Lega navale di Corigliano, Pietro Pangaro, architetto, e Aldo Montalto, titolare di una ditta per la esecuzione di lavori pubblici accusati a vario titolo di falso in atto pubblico, falso in scrittura privata e truffa.
La vicenda per la quale i tre erano chiamati a rispondere risale al 2008, quando gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Rossano, avevano ipotizzato una presunta truffa ai danni della Regione Calabria, che aveva stipulato una convenzione con la sede coriglianese della Lega Navale, per la realizzazione di una nuova banchina all’interno del porto di Corigliano. Le indagini sfociarono poi in un procedimento a carico delle tre persone cui si faceva cenno prima: Giuseppe Romanelli, presidente della Lega Navale, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Emanuele Monte; Rocco Pietro Pangaro, architetto e direttore dei lavori, difeso dall’avvocato Vincenzo Adamo e Aldo Montalto, titolare della ditta esecutrice dei lavori, difeso dall’avvocato Giovanni Antonio Scatozza. La vicenda verteva in gran parte sull’attestato Soa che è la certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori, ovvero un documento necessario e sufficiente a comprovare, in sede di gara, la capacità dell’impresa di eseguire, direttamente o in subappalto, opere pubbliche di lavori con importo a base d’asta superiore a € 150.000,00. Concluse le indagini, il collegio difensivo aveva chiesto e ottenuto di accedere al giudizio con il rito abbreviato. Nel corso delle discussioni finali, il pm, Maria Vallefuoco, aveva chiesto la condanna a un anno per Romanelli e Pangaro e a otto mesi per Montalto, mentre i difensori dei tre imputati aveva sostenuto le ragioni dei propri assistiti dimostrando la regolarità delle azioni messe in atto.
Giacinto De Pasquale