Lunedì mattina saranno davanti alla sede della regione Calabria per essere ricevuti dal presidente Scopelliti o dall’assessore alle politiche sociali. Si tratta dei genitori dei 30 bambini che dal primo novembre scorso non stanno più usufruendo del servizio di assistenza agli studenti disabili che la Cooperativa Sinergie, per conto del comune di Corigliano, ha dovuto interrompere per scadenza contrattuale,
mentre il comune, come più volte dichiarato dal sindaco, Giuseppe Geraci, e l’assessore ai servizi sociali, Marisa Chiurco, almeno in questa fase non può garantire per mancanza di fondi. “Nei giorni scorsi – afferma Franco Curia in rappresentanza degli altri genitori dei bambini interessati – abbiamo incontrato l’assessore Chiurco, il quale ci ha ribadito che il comune non è in grado di poter garantire la prosecuzione del servizio. Solo se arriveranno i fondi dalla regione il servizio potrà riprendere. Di fronte a questa chiusura totale – afferma ancora Curia – noi genitori di bambini che purtroppo soffrono per i problemi derivanti dalla loro condizione di disabilità, non possiamo rimanere inermi, ma abbiamo deciso di intraprendere tutte le iniziative possibili. Così ieri abbiamo deciso che lunedì prossimo 25 novembre ci recheremo a Catanzaro presso la regione affinché possiamo illustrare la problematica a qualche esponente della giunta regionale e, possibilmente all’assessore al ramo Salerno. Se dalla regione non otterremo le risposte sperate e cioè che il servizio riprenderà al più presto, siamo determinati a dare vita ad una forma di protesta, andando ad occupare la Strada statale 106 per chiedere un euro ad ogni automobilista che passa, affinché riusciamo a raccogliere i fondi necessari, per consentire la ripresa del servizio almeno fino a quando dalla regione non giungeranno i finanziamenti al comune per consentire a questo ente di pagare il servizio. Servono 17 mila euro al mese, una cifra che non sarà facile raccogliere, ma certamente non possiamo permettere che i nostri figli rimangano a casa. Altro aspetto di questa incresciosa vicenda che vorrei sottolineare – afferma ancora Franco Curia- è che dallo scorso 30 ottobre ben 30 operatrici sono senza lavoro. Si tratta, in massima parte, di madri di famiglia che hanno necessità di poter percepire questo stipendio. Francamente – è l’amaro sfogo di Franco Curia – non riesco a capire come non si abbia, da parte del Comune di Corigliano, la volontà di fare qualsiasi sforzo affinché si trovi una soluzione temporanea affinché questo servizio non rimanga fermo almeno fino al prossimo mese di febbraio. Perché gli attuali amministratori – afferma ancora Curia – non devolvono i loro emolumenti mensili in favore di questa nobile causa, almeno fino a quando dalla regione non giungeranno i finanziamenti promessi”.
Fonte L’Ora della Calabria