La delibera della Corte dei Conti, dello scorso ottobre, che ha sollevato il polverone del nostro dissesto finanziario, più che un disastro potrebbe essere l’occasione per far svoltare questa città. Perché qui, ora, bisognerà spingere la classe dirigente a occuparsi di quella rivoluzione politico-culturale, mai avviata,
che in poco tempo possa mettere sotto sopra non solo le finanze, rovinate da una spesa dove transita una valanga di denaro in gran parte sprecato, ma l’intera struttura comunale, che per via dei suoi limiti, professionali, culturali e morali (spesso indotti dalla politica), della spesa fuori controllo, e quindi dei guai di bilancio, è l’origine.
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