La locale federazione di Forza Nuova proporre un modello per ovviare al problema sempre più consistente della carenza di liquidità nel sistema economico e per rispondere ai bisogni di assistenza particolarmente urgenti di tanti cittadini.
“Nonostante la gravissima crisi economica – affermano da Forza Nuova – le famiglie non hanno più nessuna forma di sostentamento statale, regionale, provinciale o comunale. Il cittadino non ha più potere d’acquisto.
Forza Nuova pensa che si potrebbe fare di più, ovviamente a livello nazionale sarebbe molto più facile, ma a livello locale si può comunque fare qualcosa per queste persone e quindi per le famiglie. L’Amministrazione Comunale può aiutare la propria gente, anche senza disponibilità economica. Il Comune gestisca l’emergenza: emetta moneta. Alcuni esempi dimostrano quanto non solo sia possibile derogare dalla legislazione ordinaria in caso di necessità cogente, ma anche che tale deroga possa addirittura andare ad operare nei settori più delicati e comunemente “intangibili” dell’organizzazione della vita civile: la privazione della libertà personale, la violenza legittima, il diritto alla salute, i diritti politici. Alcuni esempi: la legge sull’ordinamento penitenziario n. 354 del 1975, all’articolo 41-bis applicato nel 1986 dalla cosiddetta “legge Gozzini”. La “legge Reale” (n. 152/1975) introduceva invece disposizioni speciali a tutela dell’ordine pubblico. L’articolo 32 della Carta costituzionale sancisce il sacrosanto principio secondo cui nessuno possa essere obbligato a un determinato trattamento sanitario. Prevede però che a questa regola si possa per legge derogare. Anche qui si tratta di casi di emergenza: epidemie o casi di patologie mentali che possono mettere a repentaglio la salute pubblica. La stessa Organizzazione delle Nazioni Unite, che nel 1966 volle regolamentare attraverso una Convenzione i diritti civili e politici, stabilì che ai principi contenuti in quel solenne Atto si potesse derogare in virtù di uno “stato di emergenza”. Questi esempi ci sono serviti per aprire una discussione, ma allo stesso tempo proporre all’attuale Amministrazione Comunale uno strumento capace di rispondere nel più breve tempo possibile alle esigenze dei concittadini. Proprio per questo pensiamo che le autorità, il Comune in questo caso, dovrebbero derogare dalla disposizione internazionale che permette alla BCE di stampare la “nostra” moneta, in virtù della grave situazione economica e di disagio sociale. I Comuni – proseguono dalla segreteria cittadina di Forza Nuova – hanno il potere di fare ciò, l’articolo 112 del TUEL(Testo Unico degli Enti Locali) enuncia che: “Gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, provvedono alla gestione dei servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali”. La proposta è molto semplice: basta creare, all’interno del Comune, un apparato che gestisca l’emergenza, noi lo faremmo a titolo gratuito solo per il bene della collettività. Il Comune, valutando le risorse delle famiglie richiedenti siffatto aiuto, potrebbe fornire loro un piccolo contributo, esempio di circolazione monetaria alternativa che Forza Nuova sta proponendo nei Comuni in cui partecipa istituzionalmente all’Amministrazione Comunale. La moneta non ha un valore intrinseco ma assume valore solamente in relazione alla convenzione per cui essa è accettata da tutti come valida e la moneta assume valore solo in relazione al suo effettivo potere d’acquisto. Forza Nuova propone pertanto di distribuire una somma annuale di euro del Comune destinata, per esempio, ai servizi sociali, in forma di moneta comunale. Il Comune può realizzare una moneta comunale in forma di ‘borsellino elettronico’ di ‘punti’ equivalenti agli euro. Per ogni euro verrà corrisposto un punto nel ‘borsellino’. Il suddetto budget, distribuito ai meno abbienti sotto forma non più di euro ma di punti nel borsellino elettronico/’social card’, sarà spendibile in tutti gli esercizi commerciali aderenti all’invito del Comune a convenzionarsi al sistema. Si fa l’esempio poi del budget destinato all’assistenza sociale; questo verrà distribuito non in euro ma in potere d’acquisto, cioè sotto forma di punti e la card che verrà distribuita ai cittadini beneficiari (pensionati, disoccupati, giovani famiglie e piccoli imprenditori) consisterà in un vero e proprio denaro elettronico, controllato da un server centrale monitorato costantemente dal Comune, e spendibile tramite appositi Pos di cui verranno dotati tutti gli esercizi del Comune. I tot euro destinati dal bilancio agli aiuti sociali per le fasce più deboli verranno così risparmiati dal Comune e saranno potenzialmente spendibili per altre opere pubbliche e sociali. Allo stesso modo, l’incremento della spendibilità della moneta comunale all’interno del sistema si evolverebbe proporzionalmente ad un risparmio sempre crescente di euro, che diventerebbero una riserva spendibile per le opere pubbliche e le esigenze collettive del Comune”.
Il Comune inoltre, “potrebbe decidere di aumentare i punti aumentando la voce di spesa sociale distribuita tramite i punti nei borsellini elettronici, per esempio del 50% in più rispetto al budget in euro. Con la decisione autonoma del Comune di aumentare i punti da assegnare rispetto al budget iniziale in euro si avrà dunque un aumento dei fondi e, cosa più importante, sarà che questo aumento è stato effettuato a costo zero. Si converrà che il Comune di Corigliano ha prodotto ricchezza emettendo autonomamente buoni punti (equivalenti alla moneta) dando a questi ultimi un valore convenzionale ed un effettivo potere d’acquisto. Sarà possibile per il Comune inoltre effettuare ulteriori aumenti di ricchezza utilizzando questo sistema per pagare ad esempio gli stipendi dei lavori socialmente utili o dei servizi sociali. Allo stesso modo – spiegano ancora da Forza Nuova Corigliano – è prevista l’eventualità di far rientrare la stessa tassazione comunale in questo sistema, e quindi sarà possibile per i cittadini pagare le stesse tasse comunali attraverso i “punti”. Le conseguenze sperate sono che il circolo virtuoso che si porrà in essere grazie a questo sistema porti, fisiologicamente, ad un previsto aumento della domanda di “moneta-buoni”: il Comune quindi dovrà gestire una vera e propria politica monetaria, tenendo conto della produzione, del risparmio e della domanda e dell’offerta di moneta del suo micro contesto economico. In questo modo i cittadini, in un contesto economico caratterizzato da penuria di liquidità, beneficeranno di un aumento di ricchezza, provocata da questo nuovo strumento che è riconosciuto e scambiato dai cittadini con beni e servizi quotidianamente”.
Fabio Pistoia