Con la sentenza n.205\13 il Giudice di Pace di Corigliano Calabro, condannava l’Ente ausonico al pagamento delle spese processuali e legali pari a € 537,00. Il G.d.P Dr Francesco Tocci riconosceva, come per legge, che la quota relativa al canone di depurazione in assenza di servizio non è dovuta. E’ questa l’ennesima sentenza che condanna il Comune in materia di canone di depurazione di acque reflue.
Principio giuridico peraltro sancito dalla Corte Costituzionale con dispositivo n. n° 335 del 10 ottobre 2008. Altre sentenze hanno nel tempo ribadito quanto espressamente pronunciato dalla Corte suprema. E’ quanto ha stabilito la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza 12 aprile 2011, n. 8318 :” I comuni non possono chiedere il pagamento della tariffa richiesta per il servizio di depurazione dell’acqua se sono sforniti dei relativi impianti di depurazione”. Seguendo gli orientamenti, della Corte costituzionale la Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per la Lombardia, espressi con parere n. 25/2009, la risposta non può che essere affermativa per la seconda ipotesi, ovvero che gli utenti hanno diritto a rimborso delle tariffe versate, salvo che i termini per produrre l’istanza di rimborso siano nel frattempo prescritti. Nei medesimi termini si sono altresì espresse le Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei Conti rispettivamente per la Campania, con parere n. 24 del 6 novembre 2008, e per la Calabria, con deliberazione n. 386 del 21 novembre 2008. Molti contribuenti coriglianesi ,difatti, hanno inteso intraprendere la via giudiziaria per affermare un fatto di diritto ben chiarito La questione non è da leggere esclusivamente sotto il profilo giuridico poiché tale problematica riguarda l’intera popolazione coriglianese ed investe il territorio tutto per la particolare valenza ambientale.. Nel contingente il canone di depurazione è materia controversa di bilancio per le somme iscritte a ruolo fino ad oggi . Poiché tali somme dovrebbero essere rimborsate.. La situazione si presenta al quanto delicata poiché i contenziosi accesi e gli eventuali rimborsi porterebbero l’Ente ad una insopportabile esposizione finanziaria .
Questa nostra denuncia si rende doverosa,dunque, per la scarsa trasparenza amministrativa finora dimostrata e per l’atteggiamento omissivo e recidivo degli uffici che non evadono le richieste protocollate (prot. N. 34358 del 30/07/2013 ) che interrogano l’Ente al fine di verificare quali impianti siano funzionanti e collegati in rete., legittimata a fronte di canoni di depurazione a tutt’oggi richiesti, nonostante è risaputo che alcuni impianti di depurazione risultano a tutt’oggi sequestrati dall’autorità giudiziaria poiché il processo di raccolta e smaltimento delle acque e dei fanghi non risulta effettuato.
E dunque, ci chiediamo quale servizio il comune offre alla comunità a corrispettivo di somme rilevanti in bilancio per la manutenzione e la gestione degli impianti di depurazione sul territorio?
Sicuri di un positivo riscontro porgiamo distinti saluti
I COORDINATORI
Dott. Alfonso Caravetta
Dott. Antonio Cimino