Il Dott. Gianfranco Tomao – prefetto della provincia di Cosenza, il dott. Alfredo Anzalone – questore della provincia di Cosenza, il dott. Giuseppe Geraci – Sindaco di Corigliano Calabro, il dott. Giuseppe Antoniotti – Sindaco di Rossano e il Comandante Provinciale Carabinieri Cosenza –Col. Giuseppe Brancati, intervengano ad arginare e controllare il problema dilagante dell’immigrazione in generale, non si può rimanere indifferenti sugli effetti collaterali “quasi tutti negativi”che questo fenomeno comporta per la sicurezza pubblica.
Bisogna che si metta in atto e si faccia rispettare la legislazione sia europea che nazionale che, volendo o nolente, è ancora oggi in vigore su tutto il territorio della Repubblica italiana, da nord a sud senza distinzione. Né tanto meno al vostro posto possiamo delegare la Madonna di Loreto nel fare miracoli per contrastare il fenomeno o sostituirsi a voi organi competenti pagati per contrastare e sorvegliare secondo i canoni di legge. D’altra parte, i politici se ne sono lavate le mani, hanno perso la capacità di fare la buona politica, cioè sganciata dagli interessi di parte, e si dilettano a riempirci la testa di belle parole come: integrazione, accoglienza e solidarietà, pratiche lontanissime dall’essere attuate nel nostro territorio viste le condizioni non favorevoli a causa delle sciagurate condizioni economiche. Intervengano il Prefetto e il Questore in quanto rappresentanti il Governo a livello provinciale, si rammenta a costoro che hanno il potere di esercitare tutte le funzioni dell’amministrazione periferica dello Stato in quanto titolari della funzione di coordinamento in materia di ordine e sicurezza, in particolare, attraverso il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove il Prefetto in più svolge una funzione di coordinamento della strategia della sicurezza nella provincia, insieme al Questore che rappresenta in ogni provincia il vertice dell’amministrazione della pubblica sicurezza assieme ai comandanti provinciali delle altre forze di polizia. Alla luce di ciò, vi chiediamo di attuare e mettere in pratica le norme che regolano il pacchetto sicurezza, “tra l’altro legge dello Stato” e tutte quelle misure e provvedimenti in esso contenuti che contrastano il fenomeno dell’immigrazione clandestina, nonché di applicare la legislazione europea e nazionale che regola i flussi migratori, affinché si possa giungere alla eliminazione dei gravi pericoli che persistono e che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Si ricorda inoltre alle S/V che è tuttora vigente una legge della Repubblica italiana, la cosiddetta legge Bossi-Fini, varata dal Parlamento italiano il 30 luglio 2002, questa legge sostituisce ed integra la precedente, la cosiddetta legge Turco- Napolitano. Per quanto riguarda i sindaci, ricordiamo loro che essendo ufficiali di governo e in virtù del Testo Unico delle autonomie locali, come modificato dal decreto legge 23 Maggio 2008, N°92 e convertito in legge 24 Luglio 2008, in materia di sicurezza pubblica vengolo loro attribuiti poteri di adottare, con atto motivato, provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, godendo in ciò dell’appoggio del Prefetto, purchè i provvedimenti del decreto legge citato siano preventivamente comunicati allo stesso anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione. I Sindaci, ed è giusto rimarcarlo,, hanno il potere di applicare in tutto il territorio comunale il divieto di prostituzione ed accattonaggio esteso a qualsiasi forma di mendicità, anche non molesta, invasiva e con mezzi fraudolenti, i quali debbono segnalare alle competenti autorità le condizioni irregolari degli stranieri per la eventuale adozione dei provvedimenti di espulsione; inoltre una volta accertato il reato di ingresso e permanenza illegale nel territorio dello Stato lo devono denunciare; inoltre hanno il potere, oltre ad applicare ammende da ”5.000- 10.000 euro” anche quello della confisca dell’appartamento per chi affitta a clandestini, oltre a verificarne, da parte dei competenti uffici comunali, le condizioni igienico – sanitarie dell’immobile che ospita lo straniero. E’superfluo ricordare alle S/v che i cittadini ed il territorio vivono una situazione che va ad aggravarsi giorno per giorno nonostante l’egregio lavoro delle forze dell’ordine che giornalmente intervengono a raccogliere le proteste dei cittadini costretti a vivere chiusi in casa per paura di stranieri malintenzionati , ubriachi e senza fissa dimora che si li ritrovano sull’uscio di porta, come più volte è capitato e capita. Purtroppo, le continue lamentele e denunce dei cittadini non trovano risposte concrete dalle istituzioni. Come se ne esce! Quali sono le alternative! Non vi chiediamo che veniate con la clava e li cacciate via o li inducete a migliore vita, basta applicare la legislazione europea e nazionale tuttora vigente. Infine permetteteci di affermare che le disposizioni di legge in materia, fino ad oggi nel nostro territorio, non sono state applicate integralmente, né tanto meno fatte rispettare anche in caso di: Mancanza del permesso di soggiorno; mancanza di un documento valido che consenta di riconoscere lo straniero; assenza di un visto valido ove richiesto; assenza dei mezzi di sussistenza sufficienti, sia per la durata del soggiorno, sia per il ritorno nel paese di provenienza o per il transito verso un terzo stato nel quale sia garantito la sua ammissione. Come non bastasse, quasi tutti gli immigrati non sono segnalati ai fini della non ammissione, né tanto meno qualcuno si preoccupa se questi sono considerati pericolosi per l’ordine pubblico. Vi rammentiamo inoltre, qualora c’è ne fosse bisogno, che la legge prevede che in mancanza di “una sola” delle predette condizioni deve essere impedito l’attraversamento e il soggiorno salvi eventuali motivi umanitari. Basterebbe inoltre che si mettesse in atto, la legge N° 40/98, una normativa organica che assume chiare e definite posizioni su temi cruciali del fenomeno migratorio posti per molto tempo ai margini dell’attenzione legislativa. L’alternativa variabile è quello di usare tutti i mezzi ed i poteri a vostra disposizione, come del resto si fa in tutta Europa.
Per il movimento centro storico: un progetto per non morire. Luzzi Giorgio.