tranamente, oggi, sono giunte al sottoscritto e a consiglieri comunali che, opportunamente, le hanno a me “girate”, segnalazioni denotanti forti preoccupazioni sul destino del presidio giudiziario del Giudice di Pace di Corigliano Calabro. Esse hanno fatto riferimento a c.d. “post” recensiti su social network (Facebook ed altro) secondo i quali prossima sarebbe la soppressione del detto presidio perché, mascherandosi l’Amministrazione Comunale dietro il c.d. “pre-dissesto” l’Ufficio volgerebbe alla chiusura.
Onde evitare che ci si presti ad ultronei, deleteri e fuorvianti illazioni, prive di fondamento e che sanno di becero protagonismo, ho ritenuto opportuno non delegare all’Ufficio Stampa la opportuna “smentita” ma di farlo in prima persona quale titolare della delega agli Affari Generali e Legali del nostro Comune.
Forse non tutti sanno che la Legge n°111 del 2011, nel piano di “riassetto” della geografia giudiziaria, finalizzata a realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, ha ravvisato la necessità di razionalizzare il servizio di giustizia nelle grandi aree metropolitane.
Il Decreto Legislativo n°156 del 7 settembre 2012, recante la “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie-Uffici del Giudice di Pace”, all’art. 1, ha disposto la soppressione degli Uffici del Giudice di Pace elencati nella tabella “A” nella quale è stato compreso l’Ufficio del Giudice di Pace di Corigliano. Lo stesso provvedimento prevedeva che, nel termine di 60 giorni dalla sua pubblicazione, gli enti locali interessati potevano richiedere il mantenimento del presidio facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relatrive sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale…
In buona sostanza, al settembre dello scorso anno, Corigliano avrebbe perso anche il Giudice di Pace se … la Commissione Straordinaria, con delibera n°17 del 24.04.2013, adottata con i poteri del Consiglio e dichiarata immediatamente eseguibile, non avesse chiesto al Ministero della Giustizia il mantenimento del Presidio e di assumersi gli impegni di :
1) garantire la disponibilità di un immobile di proprietà comunale;
2) individuare i dipendenti in possesso dei requisiti previsti dall’art. 35, comma 6, del D. Lgs. 156/2011;
3) assumersi gli oneri economici relativi alle altre spese di funzionamento.
Ergo! Quella Delibera, allo stato, è vigente, non è stata mai revocata o modificata perché . . . la Giunta Geraci giammai si è sognato di fare un passo indietro né ha mai palesato la benchè minima ipotesi di venir meno agli impegni assunti in ordine alla questione.
Non si comprende, pertanto, l’infondato allarmismo sparso da chi è, ahimè, cosciente di dire e seminare cose infondate.
Se, poi, si vuole strumentalizzare anche la ubicazione degli Uffici per rafforzare tali “teorie” , ritengo di opportunamente rispondere sul punto onde ritornarci nuovamente, visto che “…come ti muovi, ti muovi sbagliando…”.
Appena insediata, la Giunta ha preso atto della inopportunità della allocazione degli Uffici del Giudice di Pace nel Palazzo “Garopoli”. Ciò perché è parso incomprensibile che Uffici Giudiziari coabitassero con quelli comunali. E ciò per ovvie ragioni. Si era pensato di allocarli nell’edificio che, attualmente, ospita il Plesso Scolastico “S. Francesco”, trasferendo le classi ospitate presso l’I.C. “C. Guidi – A. Toscano”.
Su questa iniziale decisione numerose sono state le polemiche e le reazioni, anche esagitate e strumentalmente mediatiche, da parte di gruppi di opposizione, di mamme, di insegnanti, del Dirigente Scolastico stesso.
L’Amministrazione Comunale, facendosi carico di tutto ciò e dopo personali sopralluoghi e numerosi incontri avuti dall’Assessore alla P.I., prof. Mingrone, dal Sindaco e dal sottoscritto, ha rivisitato il progetto decidendo di trasferire gli Uffici presso locali dell’I.C. Guidi-Toscano, ritenuti idonei e confacenti anche dai Giudici di Pace di Corigliano Calabro che hanno, quindi, condiviso la scelta e la decisione.
Tutti hanno saputo di questa decisione ma, questa volta, nessun commento e nessuna dissertazione!
Questione pre-dissesto. L’ha paventata e palesata il Sindaco nell’illustrare le linee programmatiche di mandato nell’ultimo Consiglio Comunale. Ebbene! Ci si scandalizza del problema o di individuarne le cause?
Come dire: se ci sarà dissesto la colpa è di Geraci e della sua Giunta e non di altri. E questo non è né vero né giusto. Qui sta la colpa più grave: additare responsabilità a chi non ne ha e tacere su chi le ha avute!
Sul punto. Il Giudice di Pace fino all’aprile prossimo sarà a carico del Ministero della Giustizia. Da maggio sarà a carico del Comune. Questa Amministrazione farà di tutto per far fronte alle spese e per mantenere il Presidio di Legalità che sarà l’unico se il Tribunale di Rossano sarà definitivamente soppresso. Ma sia ben chiaro! Esso, da approssimative stime costerà 350.000 Euro circa, cifra che graverà sul già deficitario bilancio comunale. Ci si svesta, allora, dei panni di Solone, si indossino i panni di chi amministra tra ereditati, gravi, disagi: viene o non viene il dubbio della insostenibilità della spesa? Che si dovrebbe dire, allora, a chi ha gestito la res publica fino a ieri spendendo e spandendo in incarichi, progetti, mandati legali, ecc…, non arginando un contenzioso sempre più crescente e lievitante e i cui costi sono alle stelle? Cosa dicono quelli che si limitano a fare analisi che non stanno né in cielo né in terra?
Di queste cose il cittadino dovrebbe discutere, queste domande dovrebbe porsi e porre all’Amministrazione Comunale. Non puntare il dito esternando illazioni e strumentalizzare solo su ciò che non va senza chiedersene i motivi e senza analizzarne le cause e, pretendendo, addirittura, miracoli.
Ad ogni buon fine il Giudice di Pace rimarrà a Corigliano. Fino a quando? Fino a quando le forze dell’Ente lo consentiranno. Ma la città stia certa che di ogni problema, con annesse cause e responsabilità, il Sindaco e la Giunta gliene daranno conto. Non foss’altro per l’impegno di trasparenza assunto in occasione della competizione elettorale.
La si smetta di parlare a vuoto e di sparlare. Corigliano ha bisogno di crescere. Con i fatti e non con vacue, devianti, parole.
Franco Oranges
Vice Sindaco, Assessore agli Affari Generali e Legali del Comune di Corigliano C.