Quello che è successo all’ultimo consiglio comunale (24.9.2013) necessitava di alcuni importanti giorni di riflessione al fine di sedimentare quanto accaduto. Prima di entrare nel merito occorre, tuttavia, fare una breve premessa sul ruolo del Consiglio Comunale e sulle diverse prospettive politiche della maggioranza e dell’opposizione. Il Consiglio Comunale, per definizione è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo. Il suo ruolo è fondamentale per la comunità.
Chi siede in consiglio comunale come componente del gruppo di minoranza ha il compito di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario nell’interesse della collettività.
Questo è l’intento della lista civica “Corigliano Domani” e ciò comporta un grande impegno e una grande responsabilità. Ed in virtù di questo ci si è fatti carico, nel mese di settembre u.s. di organizzare un convegno sulle trivellazioni con l’intento di informare la città e consentirle di fare scelte consapevoli.
La maggioranza, dal canto suo, ha il dovere morale di ascoltare e favorire la partecipazione di chi rappresenta la minoranza e quindi quasi la metà degli elettori (Corigliano se si considerano anche coloro che non hanno votato più della metà degli elettori) e deve creare le condizioni di dialogo e di ascolto. La minoranza da parte sua deve giocoforza adeguarsi al ruolo di comprimario, di attore non protagonista e di escogitare strade e metodi per essere ascoltata.
Fatta questa breve premessa e stabiliti i punti cardini di un qualunque Consiglio Comunale ci si rende conto immediatamente che la seduta dell’ultima Assise Consiliare ha cercato in tutti i modi, dapprima di sminuire, per poi intimorire, mortificare e rimproverare, il Consigliere di opposizione che cercava di svolgere dignitosamente il suo ruolo.
Chi ha assistito al Consiglio Comunale è rimasto a dir poco basito dagli attacchi, fuori luogo, di alcuni Consiglieri di maggioranza e addirittura del Sindaco in persona, allorquando il Consigliere di “Corigliano Domani” cercava di svolgere, in ossequio al fondamentale ruolo di consigliere di minoranza, il proprio compito.
Infatti, in Consiglio Comunale, è stato quanto mai opportuno evidenziare, immediatamente dopo la relazione di inizio mandato del Sindaco (arricchita non solo della fotografia dello status quo ante ma anche di alcuni dettagli riguardanti il futuro dell’Amministrazione, come ad es. il possibile pre dissesto), la necessità di non chiedere sacrifici alla cittadinanza con un possibile aumento della tassazione ma di sottoporsi eventualmente, come Consiglio e Amministrazione a dei sacrifici, rinunciando ai gettoni di presenza e agli emolumenti a favore del Sindaco e degli Assessori.
E’ stato necessario sollecitare l’Amministrazione, nell’interesse primario della collettività, di verificare gli estremi di eventuali azioni di responsabilità nei confronti di quegli Avvocati che, ricevuti gli incarichi, si sono limitati a difendere passivamente il Comune, con gravi conseguenze in termini di esito del giudizio.
Questa precisazione si rendeva opportuna in virtù di sentenze recenti in cui il comune è stato condannato a pagare con serie e concrete difficoltà per l’Ente e conseguentemente per i cittadini.
Non solo. Il Consigliere Comunale di “Corigliano Domani” nell’ultima seduta consiliare ha dato voce all’intera cittadinanza che, in molte occasioni, ha avuto modo di constatare il pessimo servizio di raccolta rifiuti a fronte di un pagamento di oltre 340.000 euro al mese da parte del Comune, che si riverbera sulla tassa rifiuti che i cittadini pagano.
Infine si è evidenziato che il Comune non ha formalmente espresso, con pareri ed osservazioni inviate al Ministero dell’Ambiente, il proprio “NO” alle trivellazioni in mare.
Questi i legittimi contenuti degli interventi del Consigliere di “Corigliano Domani” che hanno provocato reazioni di ogni genere, ma quel che è più grave, tutto è stato svilito con l’intervento addirittura del Sindaco che ha mortificato chi svolgeva il proprio ruolo.
Il Consiglio improvvisamente si è trasformato in un’aula scolastica in cui il Maestro (Sindaco) redarguiva l’alunna (Consigliere) ribelle! (sic!!).
Il Primo cittadino ha usato espressioni non consone ad una seduta consiliare allorquando rivolgendosi al Consigliere “ribelle” ha esordito affermando “…..basta….la prego non facciamo polemiche….. deve smetterla con la sua insofferenza…..sono finiti i tempi in cui si faceva demagogia…. Sono stato con lei cosi cortese da riceverla nella mia stanza…………etc”
Il Consigliere “ribelle” cercava, invece, di svolgere il proprio ruolo non solo in Consiglio Comunale ma anche nella “stanza del Sindaco” per illustrare gli ultimi avvenimenti relativi alla soppressione del Tribunale di Rossano rispetto alla quale si è presentata un interrogazione, per conoscere le azioni svolte dall’Amministrazione, con risposta verbale in Consiglio e non si è ricevuta alcuna risposta!!
Questa maggioranza non accetta in nessun modo il ruolo svolto dall’opposizione anzi si cerca in tutti i modi di imbavagliarla non consentendole neppure di replicare.
Il Presidente del Consiglio, votato ovviamente dalla maggioranza, non concede, dopo l’intervento del Sindaco, il legittimo diritto di replica neppure per “fatto personale” con ciò violando il regolamento comunale sullo svolgimento delle sedute consiliari.
Un Consiglio Comunale siffatto mette ovviamente in seria crisi quelli che sono i principi cardini della democrazia che impongono di dar voce sia alla maggioranza che all’opposizione anche quando parla il Sindaco!
Invece, il Presidente del Consiglio, che dovrebbe rappresentare anche l’opposizione, non ha concesso la parola a chi legittimamente la chiedeva per replicare alle pubbliche offensive dichiarazioni del Sindaco.
Il messaggio da parte dell’Amministrazione a questo punto sembra chiaro.
Noi governiamo e nessuno può permettersi di dire nulla se non applaudire all’operato.
La sfortunata cittadinanza, dal canto suo, esce fuori da due anni di commissariamento in cui ha dovuto subire l’assenza e il silenzio di una amministrazione e, oggi, appare giustamente terrorizzata da un paventato ritorno al passato.
E, allora, è necessario battere i tacchi e ripetere ossequiosamente “Yes man”.
La coscienza impone, invece, di svolgere il proprio ruolo non dimenticando mai che delle nostre parole rendiamo conto alla storia ma dei nostri silenzi rendiamo conto a Dio.
Il Consigliere Comunale del movimento civico “Corigliano Domani”
Avv. Elvira Campana