Ecco cosa non va qui a Corigliano,guardate voi stessi, eppure la sicurezza dei cantieri e’ determinata da una legge e specie nel concorrere ad appalti pubblici l’unico capitolo che non va a ribasso sono proprio gli oneri per la sicurezza cantiere. Questo interrogativo e’ rivolto al responsabile cantiere del Comune. Si pretende dai privati che le recinzioni cantiere siano a norma con apposito ciabatte in cemento e pannello in alluminio a rete,
si pretende che ad ogni angolo di cantiere che delimita la carreggiata stradale venga montato il crepuscolo per la notte,si pretende che vi sia sistemato il wc per gli operai in caso di necessita’,si pretende che nell’area cantierizzata vi sia il montaggio container per la pausa pranzo, e in caso di sosta lavoro forzato per le condizioni meteo ,il container per l’ufficio di cantiere dove vi e’ custodito il registro giornaliero, i disegni e soprattutto la cassetta pronto soccorso primo intervento e quant’altro,si pretende che vi siano montati i pannelli che descrivono i lavori da eseguire e il valore ,il direttore dei lavori e le ditte subappaltatrici ,si pretende tutto questo dai soggetti privati, ma il tutto e’ inesistente nell’area di cantiere Riqualificazione dello Scalo, e stiamo parlando di opere pubbliche. Eppure sul contratto siglato dalla CO.GE.T di Bari vi e’ tutto elencato TAVOLA 4 Art.25 pag.18/19(subappalti e subcontratti) e Art. 32.pag.21/22(sicurezza Cantiere).TAVOLA N,3 Art.3.23 (Segnaletica) Art.11.19 (Cartelli all’esterno dei cantieri) su questo specifico art.11.19 TAVOLA 3 vi e’ l’obbligo di esporre tutte le imprese che hanno ottenuto in subappalto dalla ditta esecutrice i lavori con i rispettivi importi subappaltati,di tutto cio’ nulla e’ realizzato,ma di cio’ solo il 30% dei lavori puo’ essere subappaltato cioe’ 690.000,00€ (al prezzo d’asta 2.350.000,00 euro). Si conosce l’impresa subappaltatrice che ancora non ha iniziati i suoi lavori e l’importo perche’ magari qualche cittadino si e’ imbattuto spaginando le Determinazioni e trovata la n.190 che indica l’impresa D.R.E S.r.l. di D. GRADILONE di Cosenza per l’importo di €428.918,00,ma non si conosce il nome dell’impresa che dal 26 sett. sta effettuando i lavori di scavi ma ambe due(2) non sono scritte sul tabellone esposto, e neppure l’importo subappaltato. L’ordinanza n,113 emessa dai responsabili di Settore Ing.Filomena De Luca e Geom.Carmine Grispino parla chiaro:”…..Verra’ inoltre garantita l’accesso minimo pedonale a tutti i residenti e alle Attivita’ Commerciali e direzionali presenti in zona……” La stessa impresa che sta’ effettuando i lavori di sbancamento non garantisce il dettato dell’ordinanza in zona BNL il Pedonale e’ stato del tutto chiuso al passaggio, eppure vi era lo spazio di recintare l’area,si e’ voluto sfruttare le barriere di ferro per non montare le recinzioni di metallo, con notevoli disagi ai cittadini che devono recarsi su via Provinciale,costretti ad usare la carreggiata stradale con pericolo per la loro incolumita’. eppure continua l’ordinanza:Dare atto:che la suddetta disposizione, temporanea, necessita per la salvaguardia della Pubblica incolumita’….”. L’impresa appaltatrice dei lavori resta obbligo ad apporre la relativa segnaletica stradale(transenne,segnali,nastro ecc.) 48 ore prima della presente ordinanza. Sono queste le richiamate transenne recinsioni cantieristiche? quelle montate dagli operai? un tondino di ferro del 14 di diametro con rete di plastica alta 1 metro fissata alla meno peggio con fil di ferro? . E’ mai possibile che si delimitano i lavori con questi materiali? pericolosissimi per l’utenza? specie nelle ore notturne. Cosi’ si garantisce l’accesso alle abitazioni e alle attivita’ commerciali?. Giudicate voi stessi cittadini.