Lettera aperta di una mamma al Sindaco, al quale si chiede di dare risposte.
Dopo il Valente, il Garopoli, il Castello (strutture coinvolte in ipotetici trasferimenti di uffici, biblioteche ed archivi), adesso è la volta dell’antico Plesso scolastico di San Francesco, che per decenni ha ospitato generazioni di alunni coriglianesi. L’estate ormai terminata è stata caratterizzata, tra l’altro, dal botta e risposta tra i genitori dei bambini e ragazzi che frequentano le scuole materne ed elementari presso il suddetto Plesso,
situato nel cuore del Centro Storico, e l’Amministrazione Comunale in merito alla decisione di quest’ultima di mandare “in trasferta” i giovanissimi allievi di San Francesco presso l’Istituto “Toscano”, attualmente frequentato dagli alunni delle scuole medie.
Un trasferimento che, ci tengono a precisare i genitori, non è contestato perché si desidera la scuola del proprio figlio sotto la rispettiva abitazione, bensì perché notevoli sarebbero i disagi per le famiglie e soprattutto per i bambini, molti dei quali in tenera età, costretti a recarsi in altri locali, ritenuti dagli stessi per nulla idonei nonostante i lavori presso la “Toscano” decisi dalla Giunta. Una problematica, questa del trasferimento, dovuta alla volontà dell’esecutivo municipale di adibire i locali di San Francesco quale nuova sede del Giudice di Pace, che è stata oggetto di interventi a mezzo stampa di esponenti politici e rappresentanti istituzionali, tra i quali il consigliere comunale Gioacchino Campolo che aveva richiesto anche la convocazione della Commissione Pubblica Istruzione per affrontare la questione (richiesta ad oggi non soddisfatta).
Intanto, si registra una lettera aperta che la signora Anna Aquilino, una delle mamme promotrici della civile protesta, ha indirizzato al Sindaco della città, Giuseppe Geraci, anche a nome e per conto di tutti gli altri genitori che condividono le istanze portate avanti. Ricordiamo, infatti, che i bambini, con l’avvio del nuovo anno scolastico, hanno ripreso a frequentare le lezioni presso il consueto Plesso, ma il trasferimento, a quanto sembra, è ormai imminente.
“Egregio signor Sindaco, chi vi scrive è una mamma di due bambine che frequentano una la scuola elementare e l’altra la scuola materna presso il Plesso di San Francesco. In questa lettera mi faccio portavoce di tutte le mamme e di tutti i bambini che in questo periodo – scrive Anna Aquilino – siamo oggetto di discussioni, ingiustizie e disagi che andremo ad affrontare molto presto con l’accorpamento della scuola elementare del Plesso di San Francesco con la scuola media Toscano. Siamo consapevoli delle difficoltà che il Comune deve affrontare e che Voi come primo cittadino appena eletto (grazie al contributo di parecchi genitori di questi bambini, oggi purtroppo delusi) state incontrando ed incontrerete nel Vostro cammino. Da premettere che noi siamo favorevoli alla permanenza del Giudice di Pace, se questo giova a tutti i cittadini (e non solo ad alcune persone interessate), come siamo favorevoli a tutti gli uffici o altro in grado di risollevare le sorti dell’ormai dimenticato Centro Storico, soprattutto per noi giovani coppie che oggi, nonostante i disagi ed il degrado, siamo ancora fieri di abitare qui, senza abbandonare il borgo antico e senza nessun rimorso per tale scelta, ma intendiamo rivolgerle alcune domande: Questa operazione di spostamento della scuola è di primaria importanza per il Comune? Quali sono i vantaggi economici per il Comune e per i cittadini? È vero che per il mantenimento del Giudice di Pace si deve far fronte ad una spesa non indifferente per le casse del Comune? È vero che il mercatino della frutta, presente da oltre cinquant’anni, dalla Piazza di San Francesco verrà spostato in altra sede, per dare sicurezza al Giudice di Pace? La Piazza di San Francesco sarà in grado di gestire, a livello di viabilità e di sicurezza, le udienze ed i matrimoni che saranno celebrati nell’antistante Chiesa (o saranno soppressi anche questi?) ed eventualmente le ambulanze del vicino ospedale? I locali della scuola Toscano sono idonei sia a livello di sicurezza (bambini/e da 6/7 anni in su insieme a bambini/e di 15 anni) sia dal punto di vista salutare (i locali da noi visionati sono pieni di umidità, e non basta una semplice imbiancata ad eliminarla)? In via Aldo Moro come verrà gestito il traffico nelle ore di punta, visto che sarà costretta ad ospitare oltre 130 bambini in più (all’incirca una sessantina di auto)? Vi chiediamo gentilmente, in nome soprattutto dei bambini – conclude la signora Aquilino –, delle risposte concrete (e non delle imposizioni, che non giovano a nessuno) e di rivedere tutta la questione nel complesso, scegliendo la soluzione migliore per il bene di tutti”.
Fabio Pistoia