Raccolgo da più parti segnalazioni riguardo la presenza di cani randagi in diverse zone del territorio cittadino. Quale assessore che si occupa della problematica, rassicuro tutti che è mia precisa intenzione, anche perché in ciò sono validamente supportata dal Sindaco Geraci e da tutti i colleghi di Giunta, avviare delle iniziative concrete su questa delicata e attualissima problematica.
Per un’animalista convinta e attiva come la sottoscritta, che da anni si occupa di cani abbandonati e maltrattati, la lotta al randagismo deve andare nella doppia direzione di tutelare gli animali e il territorio. Si tratta, a ben vedere, di un discorso di civiltà, ma anche un obbligo di legge per gli enti locali che sono tenuti alla custodia degli animali randagi presenti sul territorio comunale. Un problema, però, che se affrontato in sinergia con le istituzioni e le associazioni del territorio, ed i cittadini può portare a risultati sicuramente lusinghieri. E’ intenzione dell’Amministrazione Comunale avviare, come dicevo in precedenza, delle iniziative concrete, tra queste vorrei citare un progetto che mira alla sterilizzazione dei cani, nonché a promuovere anche la microchippatura degli animali. Ma accanto a ciò si dovrà avviare anche una campagna di sensibilizzazione in favore dell’adozione dei cani randagi. Si tratta di attività che la sottoscritta, proprio perché da anni volontaria nell’assistenza e cura dei cani randagi, già svolge con risultati apprezzabili nonostante le difficoltà che i volontari incontrano sul nostro territorio soprattutto di natura strutturale ed economica.
Vorrei ricordare come in passato, insieme ad altre volontarie, abbiamo tenuto in gestione nel comune di Corigliano un rifugio arrivando ad avere un considerevole numero di cani (270), il mantenimento degli stessi era in piccola parte finanziato dall’amministrazione del tempo (Geraci), mentre la parte più consistente delle spese era sostenuta dalle volontarie con le proprie forze sia lavorative che economiche. A tal proposito vorrei ricordare come abbiamo dato vita a raccolte di fondi attraverso manifestazioni e mostre che venivano organizzate al Quadrato Compagna ogni estate per un mese tutte le sere. Accanto a ciò devo far notare, come tutti i cani che noi avevamo in cura erano sterilizzati, e nel contempo abbiamo sempre aiutato le persone che non avevano la possibilità di sostenere le spese della sterilizzazione e la degenza dei cani operati. La nostra opera era anche quella, una volta sterilizzati i cani di rimetterli sul territorio, oltre al controllo delle nascite si controllavano e si curavano i randagi sul territorio. Poi, purtroppo, sette anni fa il rifugio è stato chiuso ma io non ho mai smesso di fare quello che mi è possibile per arginare il fenomeno del randagismo. Come poi non citare l’opera meritoria che da due anni a questa parte stanno svolgendo alcune volontarie coriglianesi che hanno provveduto, dopo opportuna microcippatura, a dare in affidamento un centinaio di cani, e alle quali va tutto il mio affetto e ammirazione, verso le quali mi prodigo quotidianamente a fornire il mio appoggio disinteressato. E a proposito dell’affidamento, purtroppo, devo far notare come le richieste vengono solo dal nord Italia, qui da noi ancora questo discorso è ben lungi dall’essere recepito, eppure prendere in affidamento un cane vaccinato e microcippato ritengo che sia un atto di amore e generosità verso questi autentici e disinteressati amici dell’uomo.
Marisa Chiurco
Assessore Ambiente e Protezione animali
Corigliano Calabro 07.09.2013