Sperpero di denaro pubblico che irrimediabilmente si ripercuote sulle tasche dei cittadini. E’ quello che si coglie nella vicenda, che tra breve illustreremo, e che riguarda due medici e quattro infermieri del reparto di Neurologia da una parte e la dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale dall’altra. Ci troviamo, in poche parole, davanti ad un contenzioso che alla fine costerà non pochi euri all’azienda, ma di converso a noi contribuenti.
La vicenda ci viene raccontata dal giovane avvocato coriglianese, Giuseppe Candreva, che è il legale di fiducia dei medici e infermieri cui si faceva cenno sopra, i quali dal 2003 svolgono il servizio di pd (pronta disponibilità) nel collegio di morte celebrale presso l’Ospedale di Rossano. “Il servizio di pd – ci racconta l’avv. Candreva – è stato regolarmente retribuito fino all’anno 2011 quando, senza motivazione alcuna, il servizio è stato pagato a singhiozzo ovvero, i mesi che vanno da giugno a novembre 2011 sono stati pagati, i restanti mesi di quell’anno no, così come i mesi che vanno dal gennaio 2012 all’agosto 2012”. Esiste qualche motivazione perché l’Asp abbia agito così? “Nessuna spiegazione ufficiale – ci dice il legale – è stata data in merito al comportamento tenuto dall’Asp. Ufficiosamente – aggiunge Candreva – pare che il pagamento non sia avvenuto perché non vi fosse la delibera che autorizzasse il servizio(?). Specifico che la delibera che autorizzava il servizio era del 2003 e per tutti questi anni il pagamento per il servizio svolto è avvenuto in base a tale atto amministrativo che, paradossalmente, è stato valido per i mesi del 2011 regolarmente pagati, ma non per gli altri mesi”. Di fronte a ciò, ovviamente, avete innescato un contenzioso nei confronti dell’Asp: “Certamente, infatti, con messa in mora del giugno 2012 – afferma l’avv. Candreva – con i miei assistiti abbiamo richiesto il formale pagamento dei servizi effettuati. Missiva rimasta inevasa totalmente e, pertanto, abbiamo provveduto a presentare ricorso per decreto ingiuntivo davanti al Giudice del lavoro di Rossano. I ricorsi – sottolinea ancora il legale – sono stati tutti accolti e regolarmente notificati nell’aprile di quest’anno. Gli stessi ricorsi, non sono stati opposti e pertanto sono divenuti esecutivi. Si è provveduto, quindi, alla notifica del titolo in forma esecutiva”. Ma in questa fase di ricorsi e notifiche qual è stato l’atteggiamento dei dirigenti Asp ? “Mutismo assoluto. In questo arco di tempo nessun dirigente o ufficio dell’Asp ha contattato il sottoscritto o i miei assistiti. Nel mese di giugno scorso – sottolinea ancora Candreva – l’Asp, decide di sua iniziativa di pagare il servizio di pd fino al marzo 2013, ma la vicenda non finisce qui”. E allora vuole chiarire meglio questo aspetto ? “Dando per assodato che il pagamento dei turni richiesti con i decreti ingiuntivi sia esatto nella sorta capitale – afferma l’avv. Candreva – i turni liquidati ma non richiesti con i detti decreti (dal settembre 2012 al marzo 2013) sono stati liquidati senza tenere conto dei turni di servizio e, quindi, dei turni effettivamente effettuati dai miei assistiti. L’Asp, in pratica, su input della notifica dei decreti decide di liquidare il servizio, ma non tiene conto di quanto ingiunto con il decreto, infatti, ad oggi, non ha ancora pagato gli interessi legali, la rivalutazione monetaria e le spese legali e, inoltre, come sopra specificato i turni non richiesti con il monitorio sono stati liquidati senza alcun rispetto dei turni effettivamente effettuati”.
Giacinto De Pasquale