Quando si parla di “degrado” della città, purtroppo, la mente viaggia quasi sempre verso una direzione: il centro storico cittadino. Non tanto per un abbandono reale del borgo antico, quanto, piuttosto, per le sue condizioni di abbandono civico. Attività commerciali ridotte all’osso, attrazioni turistiche non utilizzate, opprimente presenza di microcriminalità e di “fautori della maleducazione civica”, sono elementi che si possono incrociare con facilità se si sceglie di vivere in questo luogo che, al contrario, dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nostra città.
Un centro storico ricco di attrattive, dalle innumerevoli chiese al Castello Ducale, ai vicoli caratteristici e pieni di storia, il tutto privo di una minima programmazione turistica che ne consenta la valorizzazione e la promozione; assenza quasi totale di locali che diano la possibilità di vivere la città anche di notte, così come avviene in quasi tutte le città d’uguale importanza, dalla vicina Rossano a Castrovillari tanto per fare esempi a noi prossimi. Questa mancanza di strutture e d’infrastrutture s’interseca con la presenza forte e fastidiosa dell’elemento criminoso. Chi abita nel centro storico deve fare i conti non solo con furti nelle abitazioni, scippi e atti di quotidiana vessazione, ma anche con una presenza costante di “maleducazione civica” che risulta priva di qualunque contrasto. Motorini, spesso senza targa, che sfrecciano anche in controsenso, assoluta inesistenza dell’uso del casco, costante insulto ai danni di giovani donne e intimidazioni nei confronti di chi ha tentato di denunciare. Tutto questo in totale assenza della Polizia Municipale. Un’assenza facilmente riscontrabile anche dal bassissimo numero di contravvenzioni all’interno del centro storico. La situazione che si è venuta a creare è insostenibile.
A questo punto ci chiediamo: quando si è trattato d’intervenire su persone extracomunitarie, anche con ordinanze ad hoc, le precedenti amministrazioni si sono mosse con decisione e con durezza…e adesso cosa s’intende fare?
Non si tratta di chiedere una stretta giudiziaria ma si tratta di consentire ad una larga parte della nostra città l’uscita da una sorta d’assedio in cui vive da troppo tempo.
Esistono ragioni sociali, culturali, che hanno portato alla formazione di questa situazione. Non neghiamo che mancanza di lavoro, disagio familiare spesso se non sempre, sottintendono a comportamenti che sfociano nella criminalità. Però questo non assolve lo Stato, le istituzioni, dal loro compito di controllo e vigilanza sul territorio. Il Sindaco, in questo caso con il doppio ruolo di primo cittadino e di responsabile alla Polizia Municipale, deve mettere in atto tutti i provvedimenti idonei a rendere più sicuro il centro storico. Non si tratta d’aprire le porte del carcere ma bensì di sequestrare i mezzi che non sono in regola con assicurazione o altro, d’elevare multe a chi percorre contromano via Roma, ripristinare, o meglio, far partire quel progetto di vigilanza con telecamere di cui si è sempre parlato…in parole semplici: riportare i vigili urbani all’interno del centro storico cittadino a compiere un azione di vigilanza e tutela. Naturalmente sarà importante la presenza anche delle forze dell’ordine ma, vista anche l’esiguità del numero, esse saranno più che altro un supporto.
Il rispetto delle regole, il rispetto della legge, deve divenire tangibile e forte per poter poi iniziare quell’opera di recupero culturale e di senso civico che sottintende al recupero urbano del centro storico coriglianese.
SEL Corigliano
PSI Corigliano