In queste settimane innumerevoli associazioni stanno opponendosi (in verità le manifestazioni di protesta e dissenso sono iniziate già sul finire dello scorso anno) al procedimento in atti presso il governo centrale, relativo alle concessioni per la ricerca di giacimenti petroliferi ad alcune compagnie petrolifere. Le concessioni riguardano un amplissimo raggio territoriale che abbraccia una superficie estesa da Taranto a Crotone.
Un movimento forte ed articolato di dissenso verso una devastazione annunciata,sta attraversando il territorio incontrando crescenti consensi tra le popolazioni interessate.
Nei mesi scorsi alcune associazioni hanno presentato un consistente dossier contro informativo che evidenzia in termini decisamente condivisibili le negatività che potrebbero abbattersi sul nostro territorio qualora si dovesse procedere su questa strada.
Sembra persino retorico definire la totale assenza di sensibilità verso un territorio, implicitamente scritto in un progetto nel quale si mortificano le prerogative naturali e sostenibili e si devastano le possibili proiezioni future del nostro territorio.
Perché ci chiediamo continuare ad accanirsi contro una terra che in pochi anni ha subito la soppressione di ospedali, scuole, stazioni ferroviarie, preture e tribunali, in cui le imprese oneste arrancano sotto i colpi della concorrenza sleale estera ed autoctona, e di contro ha spazzatura nelle strade, disoccupazione a livelli record, sfruttamento dei lavoratori a livelli di pre-rivoluzione industriale, criminalità organizzata in tutte le salse, ed una bella spruzzata finale di ferriti di zinco sulle vestigia della fu Magna Grecia ed una statale 106 sulla quale la morte danza quotidianamente sui destini segnati delle popolazioni.
Al pari sembra altrettanto inutile ricordare l’assordante silenzio di quanti avevano il dovere di stabilire un limite alle pretese leghiste(alla fine risultate vincenti)di stornare i fondi destinati all’ammodernamento infrastrutturale dei nostri territori a favore delle quote latte della Padania.(noi saremmo gli assistiti…)
Su questi punti un consiglio comunale aperto ad istituzioni e cittadini dello Jonio,della Provincia e della Regione collocherebbe la nostra Città nel solco condiviso di rivendicazione e di difesa del nostro futuro.
Troppi silenzi in questi anni, troppe complicità hanno reso possibili mortificazioni rispetto alle quali è giunto il tempo di contrapporsi.
La nostra Città ha il prestigio culturale e politico per dare un contributo decisivo ad una giusta lotta.
La nostra Città,maggiore centro della Sibaritide ha il dovere etico,morale e politico di porsi alla testa di questa lotta.
Facciamolo ed i cittadini di questa Terra guarderanno a noi con altro sguardo.
Distinti saluti
Angelo Broccolo
Presidente Assemblea Regionale SEL