Sarebbe stato opportuno da parte degli estensori dell’articolo pubblicato stamane, procedere alla preventiva doverosa conoscenza dei reali termini della vicenda relativa al procedimento amministrativo a tutt’oggi pendente innanzi al TAR Calabria. Attraverso un’operazione di informazione adeguata, SEL-PSI non avrebbero di certo potuto omettere di considerare che il ricorso del sig. Fedele Tocci è stato promosso, tra gli altri, anche contro il Comune di Corigliano quale resistente principale.
Sul merito del ricorso riteniamo opportuno e prudente affidarci agli organi di Giustizia Amministrativa senza avventurarci in disamine tecnico-giuridiche che meritano altra e diversa sede per la loro adeguata trattazione. Tuttavia, appare doveroso rimarcare che il ricorrente Tocci ha formulato richiesta di condanna alle spese e competenze di lite relative al giudizio amministrativo anche nei confronti dell’Ente. In un contesto siffatto, pure nel solco dei significativi precedenti che hanno visto protagonisti altri comuni del territorio italiano, l’Ente coriglianese ha correttamente deliberato di prendere parte al processo per difendere, in primo luogo, la regolarità dell’intero iter seguito nella tornata elettorale del giugno 2013, in secondo luogo per contrastare inutili quanto dispendiose, queste sì, eventuali condanne a spese di giustizia.
Dal canto suo il contro interessato, anche egli parte necessaria del processo, avv. Giuseppe Turano, “semplice consigliere”, difenderà le sue ragioni, già acclarate dall’Ufficio Centrale Elettorale, assumendo ogni onere relativo alla costituzione in giudizio con il ministero di legale di fiducia a propria cura e spese senza quindi gravare, diversamente da quanto riportato nel comunicato SEL-PSI, sulle casse del Comune. Per buona pace di tutti e soprattutto dei cittadini coriglianesi, unici reali interessati alle sorti della vicenda di che trattasi, si invita a consultare il testo della sentenza n. 3793/2013 del 15.7.2013, V° Sez. Consiglio di Stato, che affronta identico caso con la costituzione in giudizio del Comune di Gallipoli.
Evidentemente a Gallipoli l’opposizione non ha ravvisato la immoralità di cui, invece, viene ingiustamente tacciata la delibera del Comune di Corigliano Calabro.
Ufficio Stampa Comune di Corigliano Calabro