Richiesti chiarimenti all’Amministrazione Comunale di Corigliano.
Da tempo gli esponenti dell’Associazione Agorà raccolgono fortissime lamentele e preoccupazioni da tutti quelli che in questi mesi si sono bagnati nelle acque del borgo marinaro del nostro comune di Corigliano Calabro. Abbiamo a gran voce richiesto ai consiglieri di maggioranza e minoranza di intervenire in consiglio comunale su questa preoccupante situazione che ad oggi non trova risposte serie e rassicuranti.
L’Assessore all’Ambiente Chiurco al fine di rassicurare la popolazione residente e i pochi turisti ospiti del nostro comune, offre come risposta alla città una passeggiata sul mare con la dott.ssa Evelina Provenza dell’Arpacal e il personale della Guardia Costiera di Corigliano Calabro, nonché i dati di un portale che a nostro avviso riporta grosse discrepanze rispetto invece ad una accurata analisi di Legambiente effettuata nel mese di luglio.
Basta comparare quanto appare sul link: http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/714985/Per-il-mare-calabrese-inquinamento-alle.html con le informazioni invece riportate dal portale indicato dall’Assessore Chiurco al link: http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/home.spring.
Legamebiente scrive: “Per il mare calabrese inquinamento alle stelle. Legambiente boccia la gestione della depurazione” […] “Dei quattro campioni monitorati in provincia di Cosenza tre sono risultati “fortemente inquinati”. Si tratta dei prelievi effettuati a Paola (spiaggia alla foce del fiume San Francesco, al lungomare San Francesco da Paola); a Bonifati (spiaggia alla foce del fiume Parise); a Villapiana (località Lido, sulla spiaggia nei pressi del canale)”.
Andando a rivedere i dati del succitato portale indicato dall’Assessore Chiurco troviamo che non compare in quei siti (Villapiana e Bonifati) alcuna criticità.
Delle due l’una: queste spiagge sono inquinate o meno? Il Ministero della Salute e il portale potrebbero offrire dei dati inesatti?
La situazione diventa però insostenibile quando sbigottiti ci troviamo a leggere sul Quotidiano della Calabria.it di mercoledi 31 luglio 2013:
“Una vasta operazione, effettuata dal Corpo forestale dello Stato e dalla Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro (Cs), è stata portata a conclusione sul territorio della provincia di Cosenza per il sequestro di 10 depuratori di comuni dello ionio cosentino. Sequestrati gli impianti di Rossano, Corigliano, Bocchigliero, Caloveto, Paludi, Campana, Terravecchia e Longobucco. Il procuratore facente funzioni di Rossano (CS), Eugenio Facciolla, ha denunciato i sindaci dei 10 comuni della fascia ionica cosentina interessati dai sequestri degli impianti di depurazione effettuati oggi dagli agenti del Corpo forestale dello Stato e dagli uomini della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro. L’operazione denominata ‘Calipsò è il risultato di indagini protratte nel tempo e condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) di Cosenza, che avrebbe accertato negli impianti, «alcuni dei quali fatiscenti, una sistematica attività di raccolta e smaltimento non autorizzato dei rifiuti costituiti dalle acque reflue urbane e dai fanghi derivanti dal trattamento di tali acque attraverso gli impianti stessi. L’attività sarebbe avvenuta in totale assenza di depurazione dei reflui urbani e la situazione sarebbe risultata ancora più grave dopo gli esiti delle analisi dell’Arpacal effettuate nei vari impianti, che hanno evidenziato il netto superamento dei limiti tabellari previsti dallle norme in materia ambientale». I risultati delle analisi dell’Arpacal, spiega la nota, «hanno registrato un’alta concentrazione, sia nelle acque interne che nei terreni, di carbonio organico disciolto (Doc), di richiesta biochimica di ossigeno (Bod5) e di Escherichia coli». Complessivamente sono ventitrè gli indagati, tra cui amministratori e i tecnici comunali, che dovranno rispondere dei presunti reati di disastro ambientale e di danneggiamento di acque pubbliche”.
Gentile Amministrazione comunale di Corigliano Calabro, gentile Assessore all’Ambiente Chiurco, l’associazione ambientalista Agorà, operante sul comune di Corigliano Calabro, vista la gravità della situazione chiede accurate e tempestive spiegazioni, ma soprattutto accertamenti molto approfonditi alla luce di quanto emerso a mezzo stampa. Pretendiamo che si facciano dei rilievi accurati e approfonditi perchè potrebbero esserci leggerezze che peserebbero gravemente sulla salute di noi, suoi concittadini.
Associazione Agorà