In un paese diviso da tante contraddizioni e stretto nella morsa dei mille problemi che lo attanagliano, uno dei primi colpi messi a segno – ma nemmeno portati a conclusione – dalla neo Giunta Geraci è rappresentato dalla rotatoria in fase di costruzione in contrada Santa Lucia. Un’opera, quest’ultima, che sicuramente poteva essere presa in considerazione, ma forse con tempi e modi diversi.
Nessuno, infatti, ne va a giudicare la bontà. Anzi, il progetto meriterebbe grande attenzione, se solo avesse, la rotatoria in questione, una destinazione d’uso – chiamiamola così – sensata e materialmente utile subito alla popolazione coriglianese. Osservando quanto la nuova amministrazione s’è messa a fare in contrada Santa Lucia, ci sorge infatti spontaneo chiederci come mai ci si sia messi a lavorare a questa rotatoria senza che la stessa serva realmente un incrocio, come normalmente accade quando su una strada importante e trafficata si vuol rendere meno pericoloso un incrocio di 4 arterie con intersezione diretta. Al momento, infatti, la viabilità nel punto in cui è in costruzione la rotatoria è solo e unicamente quella di contrada Santa Lucia, nei due sensi di marcia. Le altre due diramazioni, infatti, portano a sentieri morti. Perché allora non aprire quest’altra strada, nelle due direzioni, e creare delle arterie di smaltimento del traffico – oltre che un miglior servizio per l’utenza – in direzione della zona degli impianti sportivi di c.da Brillìa e, dalla parte opposta, verso via Provinciale? A quest’ultima, tra l’altro, si offrirebbe una via di sfogo importante per quei momenti della giornata o periodi dell’anno nei quali si creano flussi di traffico pesanti, evitando anche qualche incidente di troppo che, nel tempo, ha purtroppo mietuto anche qualche vita innocente. Oltre all’attuale “inutilità” della rotatoria, che non ha ragione d’esistere – come detto – se non viene aperta anche la strada che incrocia Via Provinciale, c’è da notare anche la pericolosità attuale dei lavori in corso sulla rotatoria. Chi arriva dalla Ss 106, in entrata verso lo Scalo cittadino, si ritrova infatti ad imboccare la rotatoria (aperta solo da un lato) completamente a sinistra, rischiando di finire frontalmente contro le vetture che viaggiano in direzione opposta. Il pericolo, poi, aumenta nelle ore notturne, dove la scarsa visibilità, magari unita accidentalmente alla velocità, mette a serio repentaglio la salute degli automobilisti che passano in zona.
Pasquale Pellegrino
già presidente del Consiglio Comunale di Corigliano Calabro