Da una settimana, ormai, una nota testata giornalistica locale ha diramato alcune indiscrezioni su affari di carattere economico intrattenuti dalla moglie del Sindaco: ci saremmo aspettati, come d’altronde se lo sarebbe aspettato l’intera Città, che lo stesso Sindaco, a stretto giro di posta, avesse chiarito, senza l’ombra del più ragionevole dubbio, ogni aspetto della vicenda. E invece, a distanza di una settimana, il Sindaco continua a tacere e a non chiarire.
I fatti denunciati dalla testata giornalistica locale sono ormai noti: sarebbe infatti acclarato che in un magazzino adiacente la casa del Sindaco, intestato alla moglie del Sindaco, alloggino alcuni Lavoratori extracomunitari. In una Comunità normale, sarebbe normale intrattenere normali rapporti economici tra proprietari di magazzino e affittuari, che tali magazzini utilizzano a scopo di deposito delle loro merci. Ma la testata giornalistica va oltre, pubblicando alcune foto che dimostrerebbero un utilizzo diverso del magazzino in questione, classificato al Catasto come immobile di categoria C/2: sempre in base alle indagini giornalistiche, il magazzino in questione sarebbe in realtà utilizzato dai Lavoratori extracomunitari, come vera e propria dimora, con tanto di letti e di angolo cucina. Questa Città ha bisogno di Amministratori dentro ai quali specchiarsi, se si vuole intraprendere il faticoso percorso del riscatto morale e sociale che ad essa è stato negato, in questi ultimi tre anni di infamia legata allo scioglimento degli Organi elettivi per infiltrazione mafiosa. Ecco perchè ci permettiamo di ritornare sull’argomento principale, che è quello di dare conto di ogni azione, sia pubblica che privata, che attiene al Sindaco e alla sua famiglia, così come pure alla Giunta e a tutti i Componenti il Consiglio Comunale. Ed ecco perchè ci permettiamo di insistere, chiedendo al Sindaco di fare chiarezza sull’intera vicenda. La quale, è bene dirlo, in base alla portata non smentita paventata dallo scoop giornalistico, presenta non pochi dubbi. Intanto, la Città deve sapere se il fitto pagato dai Lavoratori extracomunitari è regolato da un contratto; ancora, se il Sindaco ha provveduto a far cambiare la destinazione d’uso dell’immobile, ammesso che ciò sia possibile, dichiarandolo come civile abitazione e non più come magazzino. La differenza non è di poco conto, considerato che le seconde case pagano al Comune un’ ICI, e dallo scorso anno l’IMU, di gran lunga più salata rispetto a un semplice magazzino. Pur ammesso che il Sindaco, o meglio la moglie del Sindaco, stia pagando correttamente le tasse al Comune di Corigliano, ci chiediamo se la signora Rugna ha reso agibile ed abitabile il magazzino in questione, sulla base delle norme, molto rigorose e restrittive, volute qualche anno fa dalla precedente Amministrazione Comunale, quella sciolta per infiltrazione mafiosa, che era della stessa fede politica dell’attuale Amministrazione: per intenderci, ci chiediamo se il magazzino, utilizzato ad abitazione, sia agibile e in grado di ospitare più persone, poichè dotato di servizi igienici, dell’acqua potabile e abbia gli spazi sufficienti. I fatti morali, oggi, hanno per la nostra Città un peso e un valore molto più alti rispetto al passato, perchè è proprio sui fatti morali che questa Città ha subìto una pesante condanna a un lungo commissariamento. Ecco perchè ci lascia perplessi il silenzio del Sindaco: se, da una parte, si tendesse a sminuire la portata delle implicazioni, sarebbe bene ricordare che il modo migliore per rendere giustizia a se stessi e al proprio operato, è la possibilità e il dovere di dimostrare che i fatti denunciati sono in realtà delle lecite operazioni imprenditoriali. C’è, purtroppo, questo silenzio del Sindaco che però dura da troppi giorni, e che fa il paio con un altro, imbarazzante silenzio del Sindaco, e che riguarda la costruzione presuntamente abusiva dell’abitazione dell’ormai ex-Presidente del Consiglio Comunale. Anche in questo caso, il Sindaco ha preferito tacere, lasciando nel dubbio la Città. Ci auguriamo che al prossimo Consiglio Comunale, il Sindaco sia nelle condizioni di dissipare ogni dubbio, chiarendo ogni aspetto della vicenda. L’unica cosa che non vorremmo, è che a fare le spese di questa incresciosa vicenda sia l’anello più debole, ossia i Lavoratori extracomunitari: magari il Sindaco riuscirà a dimostrare che il magazzino della moglie è regolarmente concesso in affitto, ma solo per scopi di deposito. E poichè, all’insaputa del Sindaco e della legittima proprietaria, tali Lavoratori hanno utilizzato il magazzino anche per dormirci, per mangiarci, per viverci, ossia per scopi diversi da quelli previsti per contratto, di conseguenza il Sindaco, o meglio la moglie, rescinderà il contratto di affitto a suo tempo stipulato con i Lavoratori extracomunitari, poichè in netto contrasto con le finalità previste dal contratto medesimo. Però, permettetecelo, tutto questo potrebbe ricordarci le vicende di un Parlamento che crede che Ruby sia la nipote di Mubarak…
SEL Corigliano
PSI Corigliano