Una città violentata, offesa, umiliata senza sosta da tre anni a questa parte, è giunto il momento di fermarsi e di finirla perché Corigliano merita altro. E’ l’appello che lancia nei confronti di tutti (media, politici, associazioni, cittadini) Luigi Caputo già esponente del Pd ed oggi tra colui che sostiene tenacemente l’azione politica di Giuseppe Geraci e Giovanni Dima.
“Non è possibile – afferma Caputo – che i coriglianesi debbano pagare giornalmente un prezzo tanto alto, per l’azione violenta posta in essere solo da alcuni. Non ci si rende conto e non si fa nulla per cercare di capire invece come uscire dal tunnel nel quale si trova l’economia di questa città, le sue tradizioni, il turismo, la cultura, uomini e donne. Ma vogliamo fermarci un attimo e riflettere? Quanti danni sono stati provocati fino ad oggi? Possibile mai che costoro – afferma ancora Caputo – non si rendano conto che Corigliano è ormai una città sfiduciata, mortificata, stanca e indifferente. Basta andare su un qualsiasi marciapiede cittadino per sentirsi autorizzati a parlare in maniera scomposta e avviare velocemente ogni pratica necessaria per un processo per direttissima. Ma dove siamo? Che vogliamo fare di questa città? Questi sono interrogativi – prosegue Caputo – per i quali la città si interroga per capire cosa sta avvenendo. Dopo un lungo commissariamento, la città si è data un governo amministrativo, al di là poi di quella che è stata la partecipazione al voto. Oggi la realtà ci indica che c’è un sindaco, una giunta ed un consiglio comunale, perciò tutti gli organismi democraticamente eletti che d’ora in avanti devono amministrare per cercare di risolvere qualcuno dei tantissimi problemi che investono Corigliano. E invece cosa avviene ? Dal 28 giugno, ad appena due settimane dal voto si è scatenata un’autentica caccia all’uomo, violenta e senza rispetto per nessuno, con la pretesa di fare cronaca e sentirsi eroi, ma di che cosa? Questo è il progetto politico di chi? E’ così che vogliamo la ripresa di Corigliano? Mi dispiace c’e tanta miopia politica e malafede, perché non si vuole capire che in momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando, dove in Italia si è dato vita ad un governassimo per evitare il tracollo del Paese, qui da noi, purtroppo, si gioca allo sfascio delle istituzioni. Le menti pensanti che arringano sui marciapiedi cittadini hanno da ridire, secondo costoro é un errore governare con l’attuale sindaco, oppure sostengono che quel determinato consigliere é da galera, ma chi siete voi per dire queste cose? Io penso che un cittadino, prima di essere un professionista, deve sentire il dovere morale nel momento in cui ritiene che è stata violata la legge da parte di qualcuno, di rivolgersi alle autorità competenti denunciando le irregolarità, perché solo l’Autorità giudiziaria ha il potere di giudicare ed eventualmente condannare e non chi arringa sui marciapiedi o attraverso i mezzi di informazione”.
Giacinto De Pasquale