UN VERO SUCCESSO NONOSTANTE L’ASSENZA DELLA STAMPA
Un vero successo il Convegno dibattito svoltosi sabato in Schiavonea, nella sala degli Eventi della parrocchia Santa Maria ad Nives, avente per tema Avvocatura e Magistratura tra passato, presente e futuro. L’occasione è stata la presentazione del libro sulla figura prestigiosa del prof. Universitario Francesco Gianniti,
di Oriolo, residente a Bologna ove ha speso tutta la sua carriera dopo i primi due anni(1948/50) da pretore a Corigliano Calabro. Una sala piena di avvocati e di magistrati richiamati dai relatori Giuseppe Gianzi (docente universitario ed Avvocato Cassazionista ) e Sergio Caliò ( Presidente Ufficio di Sorveglianza presso il Tribunale di Cosenza). A dare inizio ai lavori il presidente del Circolo della stampa Pollino-Sibaritide, prof. Cosimo Bruno il quale preventivamente ha esposto i lavori da svolgere e l’importanza della manifestazione. L’avv. Francesco Bianco (Presidente della Camera civile di Rossano), con chiarezza e sintesi ha rilevato il perchè del contributo della Camera Civile all’incontro Convegno-dibattito. A rappresentare il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rossano, Serafino Trento, è stato l’avv. Gianni Policastri il quale, oltre a porre le scuse dell’assenza di Trento, ha ricordato episodi relativi alla presenza del Prof. Francesco Gianniti a Corigliano nel lontano 1978/50 quale pretore. Per motivi sopraggiunti all’ultimo momento il Presidente del Tribunale di Rossano, dr. Giuseppe D’Alitto, ha fatto sapere di non poter essere presente. E la volta del relatore Giuseppe Gianzi il cui intervento era atteso per la sua conoscenza nel settore dell’avvocatura. Infatti la sua relazione è stata basata soprattutto sul ruolo dell’avvocato nelle udienze civili e penali richiamando spesso alcune importanti citazioni del prof. Francesco Giannit riportate nel libro curato assai bene dal prof. Antonio Benvenuto, grazie al quale, afferma Gianzi, siamo in possesso di testimonianze della sua vita profusa in avvocatura, giudiziaria, universitaria. Ha sostenuto anche la necessità di una riforma che possa superare alcune controverse situazioni, ha illustrato l’importanza della conferenza del Gianniti: Indagine storico-giuridica sulla Repubblica romana la cui relazione è stata svolta il 18 giugno 1949 nell’Aula magna Garopoli di Corigliano, ha accennato ai criteri di riparto del carico tributario prevenendo i tempi, alla disciplina penale dell’ubriachezza, alla questione polacca affrontata al Congresso di Vienna del 1815. Il prof. Gianzi ha ricordato anche un passo importante del pensiero del Gianniti rivolto agli studenti di giurisprudenza”…. V’è chi lamenta che i giovani sono polemisti. Senza dubbio polemisti debbono essere gli studenti e gli studiosi di giurisprudenza, perché il diritto vive e si alimenta nelle controversie, particolarmente polemisti debbono essere gli studiosi e gli esperti di diritto processuale(civile,penale e amministrativo) perché il contradditorio è l’anima del processo, in quanto caratterizza la struttura e lo svolgimento dialettico. Infatti dove manca il contraddittorio, i vi non v’è processo ;dove manca il processo, ivi non v’è giustizia; dove manca la giustizia, ivi non v’è libertà”. Altro aspetto su cui si è soffermato il relatore Gianzi è: Una vita in tre doghe apprezzando il valore universale e multiforme del diritto, simbolo di civiltà, nella triplice veste di giudice,avvocato,professore universitario, cioè, vivendo la vita del diritto, ha indossato le tre doghe nella diversità delle funzioni esercitate: giudicare,difendere,insegnare. Dopo l’intervento applauditissimo del Prof. Gianzi, è seguito l’altra relazione del giudice Sergiò Caliò, precisa, significativa ossequiente ai principi della Costituzione e della giustizia nel rispetto delle leggi. Dopo l’applauso e le significative segnalazioni dei due relatori, il moderatore Bruno dà la parola al prof. Antonio Benvenuto il cui lavoro e impegno profuso nella realizzazione del libro ha dato l’opportunità di conoscere molto più approfondita la figura del Gianniti.Il Benvenuto in sintesi ha spiegato quali sono stati i vari momenti e le occasioni per cui è arrivato nella decisione di realizzare l’opera del Gianniti dovuta alla pubblicazione di un opuscolo del pretore, dopo il suo trasferimento, su richiesta, in Bologna, dal titolo: Ricordi Coriglianesi e dalla Relazione svolta il 18 giugno del 1948, ampiamente riportata sulla stampa locale. Ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della manifestazione. Sottolinea, inoltre,la scarsa presenza dei giornalisti. Nonostante ciò il Convegno ha registrato un numero considerevole di partecipanti: un successo che non doveva essere diffuso, …altrimenti sarebbe stato contro corrente, come afferma Papa Francesco…” Il Benvenuto ringrazia anche il sindaco che è venuto verso le 9 e per ragioni impellenti istituzionali non ha potuto rimanere. Nel dare la notizia il Benvenuto ha posto gli auguri per una gestione ottimale al sindaco e ai nei assessori, alcuni dei quali erano presenti alla manifestazione. Benvenuto alla fine, approfittando della presenza di numerosi giudici, ha posto ad essi un interrogativo: Può definirsi legittima resistenza o, diversamente, da interpretare, una sentenza che, dopo aver esperito il corso delle indagini, con nomina persino del CTU, possa essere, cioè, licenziata per” incompetenza “ dal giudice nella sua decisione finale, senza, peraltro, che il convenuto, rimasto contumace, non abbia fatto eccezione di “ incompetenza “? Non sarebbe il caso, che fin dalle prime battute, il processo venisse chiuso una volta considerata la “ incompetenza “ nel deciderla nel deciderla? Potrebbe sembrare un aneddoto nella circostanza odierna, ma, giornalista quale sono, le occasioni sono sempre buone per attrarre l’attenzione ed essere…contro corrente…come dice Papa Francesco E’ seguito l’intervento del giudice Salvatore Santoro il quale ha giustificato il caso di “incompetenza” che può verificarsi con sentenza dovuta, però, alla conoscenza di fatti che comprovano la “incompetenza” del giudice a formulare la sentenza finale. Il giudice Santoro ha messo, poi, in risalto alcune importanti circostanze evidenziate nel libro e soprattutto nelle note esplicative che contemplavano le asserzioni del prof. Gianniti ritenuto un luminare professore del diritto. Il tempo trascorre, anche senza motivo di stanchezza dei presenti, per cui il moderatore dà la parola all’avv. Alice il quale nel suo intervento, ricco di particolari e citazioni di articoli della Costituzione e del diritto, ha messo in luce l’importanza del lavoro dell’avvocato nelle udienze, a volte in netto contradditorio e contrasto con i giudici. Conclude i lavori della manifestazione il figlio del prof. Gianniti, Dr Pasquale, anch’egli avvocato e giudice a Bologna, il quale, commosso, ha ricordato il lavoro del padre al servizio della legge e dello Stato nonché al servizio dei giovani avvocati .Si è soffermato brevemente sull’opera realizzata dalla Editrice Aurora e curata dal prof. Antonio Benvenuto, opera interessante sotto il profilo conoscitivo soprattutto per la generazione dei nuovi gestori del diritto e della giustizia. Ha ringraziato tutti i presenti, i relatori, , il curatore del libro Benvenuto, Visca Salvatore e la tele A1 Corigliano , questi ultimi per le loro riprese. Comunicato di Antonio Benvenuto