Caro Enzo,
le ansie per il tuo amato paese sono finite. Il suo passato, con i suoi personaggi più illustri non danzano più nella tua memoria, forse temono perchè destinati a cadere nell’oblio. Chi potrà, animato dallo stesso sentimento d’amore per il suo luogo natio, raccogliere la tua eredità per riprendere e continuare, attraverso la fotografia, la parola, ma soprattutto la cultura, la tua quotidiana opera di crescita civile e moderna della tua cittadina?
L’intuizione della rivista “Il Serratore”, che ha varcato i confini del nostro territorio, resterà il tuo capolavoro! In esso hai saputo coinvolgere le migliori energie culturali del tuo tempo terreno. Immagino quante volte, immerso nel letto della sofferenza durante il tuo atroce calvario, hai sperato di poter ritornare al più presto per finire di preparare il terzo numero della nuova serie della (tua) prestigiosa creatura. Ci hai fatto rivivere come eravamo, facendoci prendere coscienza, come testimone dei tuoi tempi, di ciò che siamo e, soprattutto, di ciò che potremmo essere. Sei partito senza salutarci, cosciente, forse, di dover soffrire, ma sicuro di dover tornare. Ogni angolo della tua cittadina meriterebbe di avere una tua effige, una tua fotografia, per ringraziarti di averne esaltato le caratteristiche o le tradizioni o gli eventi importanti. Enzo, Corigliano oggi piange e domani piangerà per aver perduto il suo figlio migliore, il suo unico angelo custode.
Teresa Gallina.