Ho sostenuto la sua candidatura. Ho pensato, avrà commesso anche tanti errori di carattere politico, ma ha le carte in regola per avere uno scatto di orgoglio e farci tornare ad essere una cittadina e non un insieme di borghi abbandonati. Ho pensato, ha voglia di far saltare il banco al malaffare, tenerlo distante e governare con liberà. Ora potrà, ho pensato, raddrizzare una barca già di traverso dopo pochi giorni.
Ascoltando la gente normale e per bene registro un’incredibile scoramento. Una nuova amministrazione con poco futuro. E manco c’è stato il primo consiglio. La gente non vede nessuno, non c’è quel sapore di vittoria caratteristico delle tornate amministrative. È prigioniero politico? O cosa? Il discorso è meramente politico, accantoniamo per un attimo le vicende giudiziarie ben note tra Corigliano e la vicina Rossano. Ha ben poco da fare caro sindaco-ter. Dovrà nominare una giunta al di sopra di ogni sospetto e di provate capacità o dovrà a breve, già prepararsi ad uno stillicidio continuo dal punto di vista mediatico e non solo. Mal di pancia interni, attacchi esterni, voci incontrollate e fastidiose, aneddoti dal sapore amaro. Competenze provate ed onesta, dovrebbero essere i valori del nuovo esecutivo. Gente capace di scrivere frasi di senso compiuto, cittadini ben visti e non chiacchierati a più non posso. Circolano nomi che non le regalano affatto prestigio, ma solo nemici a più non posso. Non nomini i soliti yes man di turno, pronti a pugnalarla al primo nodo serio da sciogliere. Sa cosa mi amareggia? Il fatto che molto probabilmente leggerà questa mia con fastidio, velocemente, senza poter battere ciglio. Suvvia, uno scatto di orgoglio. Può? Forse sarà vero quello che i mal pensanti dicono in giro, forse è tutto fatto ed il modo di scegliere sarà sempre il solito, tra padrini , correnti, cricche e pacchetti di voti. Sta per perdere caro sindaco, una buona occasione di rilancio per tutta la città. Un rilancio faticoso, ma pur sempre un rilancio. Le le lascio buon lavoro, si diverta tra attacchi, vendette, dicerie e malcontento generale. Quanto duri non si sa, in fondo in queste zone e di questi tempi ne abbiam viste così tante.
Un cittadino come tanti.