Sono appena iniziati gli esami e da poco usciti i documenti di valutazione per l’anno scolastico 2012-2013 nei singoli istituti scolastici. Sicuramente non sono stati per tutti ed in tutte le scuole rose e fiori, ma alla scuola (omissis) qualcosa stupisce più del solito. Sono le 11.45 di venerdì 21 giugno 2013, quando una mamma uscendo dall’edificio scolastico sussurra: “non è giusto, così no, vedremo chi ha ragione”.
Si pensa ad un litigio, ad un test od una prova d’esame, ed invece no, si tratta di una mamma alla quale non sono andati giù metodologie e conclusioni del corpo docente e del preside di quella scuola in merito al risultato finale del proprio figlio. Col passare delle ore riusciamo a capirne di più, visto che sentiamo al cellulare la mamma, la quale ci dice: “mio figlio ha frequentato poco la scuola per motivi particolari e delicati, ma sempre abbiamo documentato il perché delle assenze. Noi genitori abbiamo sempre tenuto e voluto che nostro figlio studiasse, tanto ne è prova, che proprio in virtù delle assenze ormai da due anni lo stesso è seguito da un’insegnante privata tutti i pomeriggi. Ne è prova che nel primo quadrimestre il piccolo ha preso voti tutti positivi. Oggi, aggiunge la mamma, mio figlio non è stato ammesso all’anno successivo. Se avessi letto nel documento di valutazione che la causa erano le assenze avrei forse anche potuto capire e magari cercare di condividere, ma vedere in pagella quei quattro, no, non ci sto’. Una cosa è che l’alunno non è classificabile per le assenze e quindi respinto, l’altra è prendere quattro come valutazione. Quando poi forse in tanti altri meritavano i quattro”. Ed allora la strada dalle parole ai fatti non è poi assai lontana, è infatti il marito della signora a comunicarci che ha deciso di presentare un ricorso gerarchico sin da subito ed attivato i giusti canali per vedere se ci sono le condizioni di impugnare il risultato ricorrendo al Tar Calabria. Non sono comunque da escludere neanche altri procedimenti non solo amministrativi, si cerca infatti di capire se in questa storia il bambino ne sia rimasto traumatizzato e psicologicamente colpito.
In fondo fare scuola ed insegnare non è solo far imparare italiano, storia e geografia o magari arte e immagine o musica. Vi è la consapevolezza nei genitori di giocarsela tutta ed a carte scoperte, si parla infatti anche della possibilità di richiedere attraverso i propri legali una commissione esterna che giudichi l’operato del corpo docente magari rivalutando l’intelligenza e la preparazione degli altri alunni, e poi non ultima si vaglia la possibilità di inserire in tutta questa documentazione cartacea – che i legali della famiglia stanno già preparando – alcuni fatti discriminatori e di bullismo, infatti spesso il bambino per una particolare situazione e condizione familiare veniva insultato senza che mai nessuno si preoccupasse di nulla, corpo docente incluso. Insomma assente si ma “ciuccio“ no, troppo si è taciuto seppur qualcuno ci stava rimettendo passione ed amore e forse anche la testa.