«Al Segretario del Circolo PD Centro Storico
Con la presente, a te indirizzata, intendo rivolgermi anche a tutti i Compagni ed amici, allo scopo di manifestare tutto il mio rincrescimento, in cui si mescolano rammarico, amarezza ed enorme disappunto per l’esito oltremodo negativo riportato dal Partito nell’ultima tornata elettorale appena conclusasi e che ha visto trionfare il diretto avversario nella lotta per la conquista del governo della città.
E’ con animo davvero rattristito, a seguito di quanto verificatosi che, dopo una pacata riflessione, ho deciso di rassegnare le dimissioni dal Partito e di restituire, quindi, la mia tessera.
Anche le la mia persona all’interno dello stesso partito potrà essere ritenuta non rilevante, la mia decisione va letta come riprovazione e risentimento verso tutti coloro mi quali, in questi ultimi anni, hanno avuto o stanno avendo in mano le redini del partito, decidendone le sorti.
Volere fare riferimento alle motivazioni di tanto mio risentimento sarebbe troppo lungo. Vorrei però, oltre a quanto già evidenziato all’inizio circa la riconquista del Comune da parte del candidato Giuseppe Geraci, fare cenno, in particolare, all’ultima campagna elettorale a livello nazionale, che ha visto coinvolto l’allora segretario, on. Bersani. Già in quella circostanza si verificò come il Pd locale, dopo avere messo da parte l’iniziativa dell’on. Massimo D’Alema, risultò del tutto assente.
Come è possibile, cari Compagni ed amici, che il centrosinistra nelle Amministrative ultime riesce a conquistare tutti i comuni, dove si votava per la elezione del sindaco e del consiglio comunale (compresi Brescia e Siena) e vedersi, invece, perdente in quello che sembrava il più facile (vedi quello di Corigliano) dove era più difficile perdere che vincere.
Ebbene, cari Compagni ed amici, abbiamo quindi fatto si di ridare il Comune a chi aveva grosse responsabilità nell’averlo portato al commissariamento.
Non sono d’accordo con chi sostiene che il popolo coriglianese non sa votare. Personalmente sostengo il contrario, significando che l’elettore coriglianese, grazie alla propria acutezza e saggezza, intuisce il probabile andamento delle cose più del politico locale.
E’ giusto – per esempio – chiedersi, a tal riguardo, come mai ogni qualvolta ci presentiamo alle elezioni comunali, il candidato sindaco prescelto resta da solo perché tutti gli altri, che contribuirono a candidarlo, si sottraggono all’impegno di sostenerlo fino in fondo ? Si sta verificando più di una volta. I riferimenti più recenti sono le candidature di Armando De Rosis, Aldo Algieri e l’ultima – in ordine di tempo – quella di Giovanni Torchiaro.
Che tristezza vedere quest’ultimo nel centro storico, a pochi giorni da voto, accompagnato da alcuni suoi familiari e da pochi altri esponenti di Sel, senza più alcun altro del nostro partito al suo fianco. Rilevante, invece, si registrava la presenza di suoi sostenitori entusiasti attorno al suo avversario, Giuseppe Geraci.
Ci si deve finalmente rendere conto che la situazione del Partito Democratico anche a Corigliano è diventata molto pesante, per cui è giunto il momento di dire “BASTA” a tutti quei politici o pseudo politici che badano esclusivamente al protagonismo, pur sapendo che proprio tale tipo di politica ci ha portato allo stato attuale.
Sono gli interessi della nostra gente che vengono prima dell’appartenenza politica in un momento in cui la nostra città vive un periodo di grande difficoltà economica e avrebbe, invece, bisogno di azioni forti per il suo rilancio.
La rabbia di aver perso non è sicuramente la migliore consigliera. Servirà, comunque, analizzare i motivi della sconfitta che – a mio avviso – sono molteplici.
Il Partito Democratico necessita, dunque, di un cambiamento radicale nei contenuti, nella sostanza e, perché no, anche nelle persone.
Il mio auspicio è che ci si dia, appunto, una scossa per rilanciare il partito, che a Corigliano – al momento, da quanto si può rilevare – non gode evidentemente di una buona pubblica opinione.
Chiude affermando che – per quanto mi riguarda – non cambierò mai e poi mai casacca, in quanto sono stato, sono e rimarrò sempre uomo di sinistra.
Augurando a tutti buon lavoro, porgo distinti saluti.»
Corigliano Calabro 14.06.2013
Giuseppe Cassano