Domenica 16 giugno 2013, in Grecia si consumava l’ennesima tragedia per questo popolo in ginocchio: suonava per l’ultima volta, dopo 75 anni di vita, l’orchestra sinfonica nazionale greca. Lacrime e commozione, una violinista suonando non trattiene le lacrime e, tra un attacco e l’altro, accarezza con amore sconfinato il suo strumento. I coristi rompono la voce, si incoraggiano a vicenda a chiudere con dignità il sipario.
Davvero angosciante tutto ciò. Quando lo sperpero esorbitante di denaro pubblico, sotto gli occhi di molti politicanti e squallidi affaristi, arriva ad uccidere persino la musica, l’anima di un popolo, allora il buio più oscuro è davvero alle porte. Allora trovo incredibilmente interessante una proposta che vola su i moderni social network: invitare i sindaci di ogni Città a far suonare questa orchestra nelle proprie piazze. Signor Sindaco Giuseppe Geraci, la stagione estiva è alle porte. Nella programmazione degli eventi stagionali spero voglia inglobare questa illuminante iniziativa. Un gesto che possa unire due comunità, due popoli, accomunati da una crisi che non stenta a cessare. Un piccolo gesto per restituire un po’ di senso a questo mondo deciso ormai a girare all’incontrario.