Nel mentre la politica cittadina e non solo, è indaffarata verso altre questioni che francamente non riusciamo a capire, continua la spoliazione lenta ma inesorabile del locale ospedale “Guido Compagna”. I proclami fatti nel recente passato dai politici del territorio, quali Giovanni Dima e Giuseppe Caputo, attraverso i quali cercavano di tranquillizzare i cittadini,
ma soprattutto, miravano a definire “imbonitori” coloro (pochi ad onor del vero) che richiamavano l’attenzione del governatore Scopelliti e del direttore generale dell’Asp di Cosenza Scarpelli, verso una sorta di azione di depotenziamento dell’offerta sanitaria dell’ospedale coriglianese a vantaggio di quello di Rossano. Gli onorevoli Dima e Caputo a più riprese ammonivano i critici che era del tutto campata in aria questa “assurda guerra di campanile”, perché nella filosofia dell’ospedale spoke Corigliano-Rossano doveva prevalere la logica del risparmio, evitando quei doppioni che non solo danneggiavano l’offerta sanitaria, ma davano corso ad un ingiustificato dispendio di risorse umane ed economiche. Ma nonostante un po’ tutti si sono sforzati nel credere a ciò nei fatti così non è, ed a tal proposito basti citare due esempi. Il primo riguarda l’ormai “famigerato” reparto di neurologia che nei giorni scorsi è stato al centro di un intervento di Antonio Schiavelli della Fp-Cgil. Un reparto che riaperto nel marzo scorso, adesso si sta avviando alla chiusura perché non vi sono le condizioni organizzative affinché lo stesso possa continuare ad erogare importanti prestazioni, tenuto conto che è l’unico reparto funzionante in tutta la provincia di Cosenza. Alla richiesta di fornire spiegazioni in merito fin qui la politica e la direzione generale dell’Asp hanno preferito, come sempre, il silenzio. L’altro esempio, in negativo s’intende, riguarda l’ormai ex laboratorio analisi del presidio coriglianese, un tempo il vanto dell’intera azienda per le prestazioni qualitativamente offerte. Ebbene con una lettera datata 13 giugno scorso il direttore sanitario, Pierluigi Carino, ha comunicato a tutto il personale operante nella struttura coriglianese che, in pratica, il laboratorio analisi dell’ospedale viene trasformato in punto prelievi. Cioè presso l’ospedale ausonico da qualche giorno funziona una struttura medica così come attualmente esistente in quei paesi dove l’ospedale manca. In poche parole mezzi e il grosso del personale sono stati trasferiti da circa un mese all’ospedale di Rossano, ed è li che le analisi verranno fatte. “Di fronte a questo ennesimo scippo – afferma Giorgio Luzzi Coordinatore del Movimento Centro storico un progetto per non morire che da tempo si batte su questi argomenti – non si può che provare biasimo nei confronti di personaggi quali Giovanni Dima, Giuseppe Caputo, Giuseppe Scopelliti e Gianfranco Scarpelli che con l’assenso di una classe politica locale ignava stanno completando il disegno già architettato da tempo: la chiusura dell’ospedale di Corigliano. Colgo l’occasione per invitare il neo sindaco, Giuseppe Geraci, ad intervenire presso questi personaggi affinché il nostro ospedale sia tutelato”.
Giacinto De Pasquale