Giuseppe Geraci è il sindaco della Città. Una bella notizia, una di quelle novelle che si possono affermare nella storia della vita, nonostante altre mille “cose” negative si vanno tristemente affermando, che instilla fiducia negli occhi e nel cuore di chi ha dovuto fare, nel tempo passato, i conti con tanti brutti, ingiusti, illogici “accadimenti”.
Corigliano sappiamo tutti in che grave situazione sociale e politica si ri-trova; conosciamo tutti le mille problematiche aperte che affliggono il corpo e l’anima della città; tutti i cittadini, ormai da anni, vedono scorrere davanti ai loro occhi tanti immagini brutte e sempre di tristezza o, comunque, di delusione. Ora, con la elezione del nuovo sindaco si può ripartire, ci si può rialzare, tutti insieme, uniti, rimettendoci in cammino verso la normalità di un paese e di una comunità che si ritrova nei suoi valori umani, sociali e politici.
Ho sempre sostenuto, sin da tempi non sospetti, negli anni passati, già prima di questa campagna elettorale, e i più lo ricorderanno, che Giuseppe Geraci è la persona giusta e il cittadino giusto per fare il sindaco di Corigliano. E questo perché ha dalla sua parte, racchiusi nella sua persona come dono e tratto distintivo, quell’intelligente umiltà, quella sensibile umanità, quell’ideale carisma, quella rettitudine morale ed etica che ne fanno un grande uomo, un uomo sobrio e saggio. E poi perché, da come ho sempre avuto modo di conoscerlo nel chiacchierarci, Corigliano è parte del suo essere: è la carne e il sangue della sua vita. La conosce è l’ha imparata a farlo amandola, sin da quanto era ragazzino. E negli anni Novanta quanto ha avuto la responsabilità di amministrarla, con il fervore e il pragmatismo a lui connaturali, lo dimostrò fattivamente tracciando un buon per-corso politico-amministrativo, e lasciando in eredità, come viatico, a parte le tante realizzazioni programmatiche, un virtuoso modello amministrativo che “altri”, dopo di lui, per circostanze o per altro, purtroppo, non sono riusciti a perpetuare e affermare concretamente tramutandoli in buoni atti amministrativi.
Questa campagna elettorale non è stata delle più esaltanti, però è stata una delle più importanti di sempre visto il contingente che, da qualche tempo, si è andato profilando come congiuntura, come presente. A differenza delle altre, ahimè, ho notato un certo scollamento, un certo disincanto da parte della gente, e questo proprio per le frustrazioni che ha subito nel tempo.
Per questo la sua nuova rielezione a sindaco di Geraci lascia ben sperare, scaturendo in tutti noi tanta fiducia ed entusiasmo, perché sappiamo che al Comune, in municipio, ora, c’è una persona che non lesinerà energia per scuotere, con buoni atti, la città e rimetterla sulla strada che porta verso il bene, recuperando il tempo perduto. Le difficoltà sono tante, veramente assai, e il contesto generale in cui versa Corigliano, lo accennavo all’inizio, è molto critico. Ma bisogna farcela, occorre stare uniti, metterci in relazione con noi stessi, portando avanti buone condotte, ponendo in essere, giorno dopo giorno buoni “atti civici”: vivendo il contesto sociale come se fosse nostro, una parte di noi; confidando nelle capacità del nuovo sindaco, rapportandoci e interloquendo, in maniera costruttiva e propositiva, con lui; e, insieme, risolleveremo, dal baratro in cui è finita, Corigliano.
Quel corteo che ieri pomeriggio, “presenziato” da Geraci, ha preso corpo per le vie cittadine dirigendosi verso la casa della piccola Fabiana, quell’abbraccio di un’intera città ai suoi genitori, la volontà del neo sindaco Geraci di intitolare il parco della Città a lei…, sta a testimoniare, già a livello simbolico un’idea di appartenenza, di coesione sociale, di un preciso modo di vivere e intendere le Istituzioni che lo stesso Geraci ha voluto inviare a tutti noi, e noi, di converso, siamo felici di ripartire da qui, dal valore del gesto, dalla genuinità dell’uomo: da quell’abbraccio tra quei due parti, due persone, due entità che appartengono al tutto, che costituiscono la città.
Tutto questo, unitamente a quelle parole, pronunciate del neo eletto sindaco Geraci, rivolgendosi alla città: “Ho bisogno dell’aiuto di tutti; ho bisogno di tutti voi per riuscire amministrare Corigliano”, sono l’esemplificazione di quell’Idea del bello, inteso come valore comune, che fa scaturire, in ogni buon cittadino, in ciascuno di noi, una bella speranza e tanta fiducia per il futuro. Per questo, concludendo, ritengo che la elezione di Geraci non sia solo la vittoria sua e delle persone che in questo percorso elettorale gli sono state vicino, ma di tutta la città. Auguri sindaco Geraci, auguri Corigliano!
Ermes