Questo antico detto ben sintetizza l’attuale situazione di grande pericolo di chiusura in cui si trova il reparto di neurologia dell’Ospedale di Corigliano. Il reparto in questione è l’unico esistente tra i posti letto assegnati all’ASP di Cosenza e si trova da sempre operante nell’ospedale di Corigliano, svolgendo un servizio di primaria e fondamentale importanza per i pazienti e per il territorio.
Dopo alterne vicende fatte di chiusura e riaperture, a tutto danno dei cittadini e degli ammalati, il reparto ritornato ad essere operante alla vigilia delle elezioni ed è mantenuto in vita dal sacrificio di valorosi operatori che per la loro sensibilità professionale ed umana verso il bisogno immenso di assistenza, non accettano l’idea di chiudere nuovamente il reparto.
Il personale è insufficiente, le soluzioni adottate sono precarie e provvisorie, al reparto non viene riconosciuta la dovuta priorità ed adeguata considerazione rispetto alla gestione delle risorse umane.
Il trucco c’è ma non si vede!
Il trucco consiste nel portare ad esaurimento il personale che vi opera il quale arrivato al livello massimo di saturazione e sopportazione butta la spugna e chiude il reparto.
Il gioco in tal modo è fatto ed i vertici aziendali in tal modo hanno gioco facile nel dire che il reparto è stato chiuso dal personale e non dall’azienda e provvedere successivamente a far emigrare il reparto altrove, per iniziare una nuova storia di incarichi e clientelismi.
La sanità a Corigliano dovrà essere uno dei temi centrali e principali dell’azione del nuovo Sindaco, in quanto il diritto alla salute è totalmente calpestato ed offeso, con la scusa che è sempre colpa dei cittadini, che se sono paganti diventano buoni, se sono pazienti possono pazientare ed accettare ogni offesa e denegato diritto.
Il reparto lavora con tutti i posti letto occupati ed i tassi d utilizzo e di produttività sono al 100%, a comprova del bisogno di assistenza specialistica presente nel territorio.
La gestione delle risorse umane deve uscire dalla logica clientelare e della lottizzazione politica, ponendo il cittadino al centro del servizio ed affermando uguale rispetto e considerazione per tutti gli operatori.
Non si comprendono e non si giustificano alcuni movimenti di personale a firma dello Derettore denerale dell’Azienda a danno del reparto di neurologia, il quale opera con il cinquanta per cento del personale necessario e per l’altra metà con il lavoro straordinario che ha dei limiti.
Noi non vogliamo assistere alla morte annunciata del reparto di neuorologia che non è dell’ospedale di Corigliano, ma il reparto di neurologia dell’ASP di Cosenza.
Per questo invitiamo l’azienda sanitaria e la direzione sanitaria del presidio a cambiare approccio e tipo di intervento.
Una nuova chiusura sarebbe una sonora bocciatura dell’attuale Direttore Generale dell’ASP ed una evidente dimostrazione che sulla pelle dei cittadini si giocano partite politiche e di potere, che nulla hanno a che fare con la tutela della salute.
Per una buona sanità come rivendicato dal sindacato unitario nella manifestazione del 4 giugno serve in primis una buona volontà, non una subordinazione acquiescente.
Corigliano lì 08 giugno 2013 IL SEGRETARIO COMP. FP CGIL
ANTONIO SCHIAVELLI