Le elezioni amministrative del 2009 avevano visto la formazione di una coalizione di Liste Civiche, nelle quali erano rappresentati cittadini, uomini e donne, di diversa estrazione politica e sociale: quella coalizione era nata per opporsi ad un modo sbagliato di intendere la politica che, da lì a poco, avrebbe portato la Città al più completo disastro istituzionale, culminato, come è noto, con lo Scioglimento del Consiglio Comunale di Corigliano Calabro, per forme di ingerenza della criminalità organizzata, con Decreto del Presidente della Repubblica del 9 giugno del 2011.
Un’onta difficile da dimenticare per un così importante centro urbano, agricolo, culturale, industriale e marinaro, seconda Città dopo il Capoluogo di Provincia, con oltre 40.000 abitanti, un territorio di 196 chilometri quadrati, di quasi 10 chilometri di costa, sede di molte banche, con una ricchezza diffusa e confusa, ma anche territorio di povertà, disoccupazione giovanile, devianze e squilibri sociali.
Il 9 giugno prossimo è una data fatidica, per Corigliano Calabro: esattamente due anni dopo dallo Scioglimento del Consiglio, i cittadini di Corigliano andranno al voto, nel turno di ballottaggio, per eleggere il Sindaco e decretare la composizione del Consiglio Comunale. Tra lo Scioglimento del Consiglio e il Voto del ballottaggio è intercorso, quindi, un tempo più che sufficiente per permettere alle forze politiche di chiarire, davanti alla Città, le responsabilità del disastro che ha portato Corigliano al fallimento amministrativo e civile e per gettare le basi politiche per una vera rinascita. Ed invece, alcuni noti personaggi politici, che avevano già atteso passivamente e colpevolmente il momento dello Scioglimento del Consiglio Comunale, non partecipando alle Dimissioni collettive dei Consiglieri, che avrebbero potuto evitare l’onta dello Scioglimento, hanno continuato a mettere la testa sotto la sabbia, proprio come fa lo struzzo, attendendo il momento propizio delle Elezioni, e confidando nell’azione terapeutica del tempo.
All’avvicinarsi della tornata elettorale, lo struzzo ha cacciato la testa da sotto la sabbia e, con i gradi di generale in pensione, ha lavorato, con calma e pazienza, ad un’operazione interna tesa a “smacchiare il giaguaro”, per renderlo presentabile all’elettorato, tramite una serie di pseudo Liste Civiche che avrebbero dovuto simulare la battaglia politica del 2009. A tal fine, proprio le truppe che, nel 2009, hanno rappresentato le milizie di quel modo sbagliato di fare politica, sono state assoldate, senza troppi scrupoli, dal novello generale in pensione, il quale, invece di aiutare la Città e le Istituzioni a recuperare chiarezza e credibilità, ha inteso rilanciare la confusione esistente, mischiando quello che restava delle forze civiche del 2009, con le ancora forti ex truppe avversarie, in cerca di nuovo asilo politico e a caccia di nuovi voti. E’ questa l’operazione ambigua che ha portato a rinnovare la strategia della vittoria a tutti i costi, mortificando il vero spirito delle Liste Civiche del 2009, che erano state create da un gruppo selezionato, di cui il sottoscritto faceva parte, composto da giovani, da studenti, da professionisti, da lavoratori, che, con la loro partecipazione alla competizione elettorale, riuscirono a testimoniare un autentico spirito civile, che venne poi riconosciuto anche dal centro – sinistra cittadino e che portò ad un accordo elettorale senza precedenti tra le forze sane della Città, che avrebbe potuto salvare Corigliano Calabro dal disastro.
Dopo due anni, quindi, lo struzzo, con il giaguaro smacchiato al guinzaglio, senza la coscienza di un vero programma, ma procedendo a tentoni e guidato solo dall’istinto, ha cercato di vendere, al popolo coriglianese, una realtà virtuale, nutrita di demagogia, sentimentalismo e vacui valori, per distogliere il già smarrito Cittadino dalla gravissima realtà sociale, economica ed istituzionale in cui è impantanato il nostro territorio. Il rischio più grave è che ancora una volta sia la Città a pagare la sconsideratezza della politica dello struzzo e del giaguaro smacchiato ed è per questo motivo che tutti i cittadini di Corigliano dovrebbero prenderne coscienza.
Corigliano Calabro, 6 giugno 2013
Carlo DI NOIA, già Consigliere Comunale della Città di Corigliano Calabro